In un test con ben 3 mila domande, lo speaker Home ha battuto Alexa a dimostrazione che le vendite non sono tutto
Non giudicare mai un dispositivo solo dalle quantità di unità vendute. L’assunto è vero per l’hi-tech in generale e soprattutto quando si parla di IoT, un settore in rapida trasformazione. Durante un test volto a scoprire quale speaker connesso fosse il più preciso, Google Home ha risposto meglio di Amazon Echo, il device con a bordo l’intelligenza artificiale Alexa, in un quiz composto da ben 3 mila domande. La ricerca, condotta da un’agenzia newyorkese, ha messo in evidenza un fatto concreto: il primo a lanciare un prodotto di una nuova categoria sul mercato riesce a portarsi a casa cifre ragguardevoli anche sul lungo periodo, vivendo di una certa fama di riflesso. Attualmente negli Stati Uniti Echo detiene il 70% di share del mercato degli speaker, anche se proprio Google Home, e soprattutto Apple HomePod potrebbero presto prendere il sopravvento.
Cosa succede
Utilizzando un software proprietario con il quale porre le domande, il dispositivo di Google si è mostrato sei più veloce del concorrente. In realtà. il risultato non sorprende poi molto se si considera il lavoro di Big G nel campo dell’AI e del machine learning. Google Home ha come fonte informativa la libreria del Knowledge Graph, un database che il gigante delle ricerche ha costruito e implementato negli ultimi 5 anni. Amazon, da parte sua, ottiene le risposte tramite i partner a cui si affida, pur sempre di un certo valore ma con un archivio più modesto. Probabilmente anche HomePod di Apple dovrà soccombere a Mountain VIew, seppur, come affermano gli autori dell’esperimento, nell’uso quotidiano le differenze non sono poi così determinanti.