Un ulteriore passo verso una forma di comunicazione più sicura è stato compiuto: dal satellite Micius è partito un segnale non intercettabile verso la Terra
Dal satellite Micius (o Mozi) di proprietà della Cina è partito il primo messaggio quantico non intercettabile e a prova di hacker. La comunicazione ha viaggiato per circa 1.200 km senza possibilità di subire alcuna forma di monitoraggio, spionaggio o prelevamento delle informazioni, proprio grazie all’utilizzo della tecnologia quantica, già una realtà per un paio di big hi-tech (come Google) che la utilizzano per lo sviluppo dei computer, e relativi software, di nuova generazione. Che il segnale quantistico possa rappresentare il futuro per uno scambio di dati più sicuro è chiaro, risulta meno evidente quando e in che modo l’innovazione potrà essere sfruttata su larga scala, magari per migliorare le chat di WhatsApp o quelle (più probabile) tra capi di governo e autorità.
Protezione dei dati
L’esperimento è stato pubblicato su Science e dimostra quanto sia possibile fare con la tecnologia quantica, che rende concreto il passaggio di dati per migliaia di chilometri tramite coppie di fotoni poste all’inizio e alla fine del tragitto. In gergo tecnico, quello sfruttato dagli scienziati cinesi si definisce entanglement quantistico, ed è un fenomeno che implica la presenza di correlazioni di fotoni a distanza, ovvero posti in luoghi differenti ma uniti da un simile stato osservabile. La modifica dell’uno comporta istantaneamente un cambiamento nell’altro, quasi come se fossero collegati da un unico filo, un aggrovigliamento (è la traduzione di entanglement) lungo anche 1.200 km. Il problema è che realizzare un’autostrada del genere non è semplice visto che servono condizioni ottimizzate e difficilmente replicabili nella realtà. Il rischio di una instabilità del sistema è concreto ed è proprio su questo che i tecnici dovranno lavorare se l’obiettivo è quello di rendere il test fotonico-quantistico uno standard della comunicazione del prossimo futuro.