Se anche il Garante ha paura del Grande Fratello

Nella Relazione Annuale Soro allerta: “Troppe poche aziende conservano i dati di milioni di persone”. Le autorità nazionali devono poter gestire il flusso globale

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Nella sua sempre attenta analisi di ciò che succede nel mondo del web, Antonello Soro, Garante della Privacy è stato chiaro: “Bisogna fare attenzione ai tanti grandi fratelli che governano la rete”. Il riferimento è alle compagnie multinazionali che, in poche, gestiscono le informazioni di milioni di persone, creando un’oligarchia del dato che fa male a tutti. In primis all’economia globale, sempre più stretta nelle maglie della poca concorrenza, e poi alla difesa della vita privata delle persone, spesso in balia delle decisioni politiche. Che fare? Serve maggior controllo da parte di organi anche indipendenti o comunque estranei agli interessi nazionali. Per questo risulta ancora più di fondamentale importanza il ruolo dei garanti, come figura di analisi e monitoraggio di ciò che avviene in rete e delle modalità con cui la dignità delle persone può essere violata. Il riferimento è alle tematiche già conosciute, come bullismo e pedopornografia ma anche a casi non sempre visibili come il revenge porn e il furto di identità.

Protezione dei dati

Soro si rivolge al Governo sia quando parla di protezione dei dati personali che aziendali. Secondo le stime del Garante, la cybesercurity costa annualmente alle compagnie 9 miliardi di euro. Molto va fatto in termini di educazione e formazione ma anche nell’ottica di rafforzare le infrastrutture private e pubbliche: “Sarebbe incomprensibile se un Paese che vuole competere nell’economia fondata sui dati non dovesse investire nella protezione dei dati” – ha spiegato. Anche in questo caso la presenza dell’Authority deve farsi sentire, pur senza varcare la soglia della legalità. I dati e le informazioni gestite da società ed enti vanno protetti in modo adeguato, vagliando quelle situazioni in cui vi siano violazioni della privacy anche in misura lieve ma concreta. Per seguire il complesso mondo del digitale Soro auspica un rafforzamento del personale addetto, come del resto accade già in altri paesi europei. “Chiediamo al Parlamento – ha concluso – di condividere tale necessità per difendere i diritti dei cittadini”.

Leggi anche:  Tinder attiva la verifica con documento in Regno Unito, Usa e una manciata di altri Paesi