Amazon e Netflix supereranno i ricavi cinematografici dal 2020

Uno studio di PwC segna un passaggio epocale verso l’economia 2.0. Anche l’industria di Hollywood dovrà arrendersi allo streaming

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Serviranno altri tre anni e poi Netflix e Amazon, nella forma di Prime Video, metteranno la freccia sulle revenue, superando l’industria cinematografica. Stando a uno studio di PwC, dal 2020 i video on-demand cresceranno del 30%, raggiungendo oltre 1 miliardo e mezzo di euro, quanto basta per superare di poco le multisale. Si tratterà evidentemente di un punto di snodo cruciale per tutta l’economia dello streaming che negli anni ha sofferto parecchio prima di confermarsi come categoria concretamente invitante per i consumatori. Eppure gli analisti sono convinti che le due modalità di fruizione, onsite e online, potranno convivere senza grossi problemi. Ad esempio la recente pellicola Mindhorn, è stata pubblicata sia nei cinema europei che su Netflix ma solo negli USA, mentre serie come Doctor Who, nelle città più grandi, vivano spesso di prime in sala e poi di un accesso globale sulle piattaforme esclusive in rete.

Convivere si può

Insomma, Netflix e Amazon non segneranno la morte di cinema e teatri, non per adesso almeno. Non bisogna però sottovalutare quanto prospettato da PwC. Risulta ben chiaro come le due regine dello streaming siano entrate a gamba tesa nel mondo della produzione di Hollywood. Ne sono una conferma le serie originali su cui soprattutto Reed Hastings ha scommesso parecchio e che per Jeff Bezos (Amazon) rappresenteranno un punto di differenziazione importante tra i competitor. Una buona notizia per le due big ma anche per chi lotta contro la diffusione di piattaforme pirata che infrangono il copyright. Tra le tante Popcorn Time, che dopo un periodo di pausa è tornato disponibile grazie al supporto di un hosting via torrent, anche se il metodo resta una maniera illegale per visualizzare contenuti protetti dal diritto d’autore.

Leggi anche:  L’UE rivoluziona il diritto alla riparazione