Gli sviluppatori tedeschi hanno deciso che i brevetti e il software relativi al formato musicale più famoso sono terminati
Il Fraunhofer Institute ha deciso: il tempo degli Mp3 è terminato. Gli sviluppatori tedeschi hanno infatti spiegato come le licenze per i brevetti e il software di uso del formato sono scaduti e non verranno più rinnovati. Ovvero, le richieste da parte di terzi verso l’utilizzo dei file audio non verranno più accettate a seguito della dismissione della tecnologia che vi è alla base, dopo oltre 30 anni dalla sua invenzione. Erano appena cominciati gli anni ’80 quando il mercato musicale si apprestava a vivere una vera rivoluzione, paragonabile all’arrivo delle musicassette e dei CD. Non a caso, proprio gli archivi compressi hanno permesso uno svecchiamento delle librerie audio in tutto il mondo, tramite l’arrivo delle raccolte digitali, sia su computer che dispositivi mobili, tra cui l’iPod, vera icona degli anni d’oro della new wave sonora.
Soppiantato dal futuro
La mossa del Fraunhofer Institute, una delle principali organizzazioni che ha incentivato lo sviluppo degli Mp3, è dovuta a un dato di fatto: la repentina ascesa di altri formati, che con il tempo hanno soppiantato la più famosa iterazione di canzone digitale. A farla da padrone oggi è l’Advanced Audio Codec, la famiglia di nuova generazione a cui fa capo l’AAC. Il comunicato ufficiale del Fraunhofer spiega in questo modo l’abbandono degli Mp3: “Molti servizi di primo livello, come lo streaming TV e quello radio, usano oramai sistemi moderni, come l’ISO-MPEG e codec del tipo AAC”. La conseguenza non sarà certo la sparizione dei file Mp3 o un’impossibilità di riproduzione a casa come in giro. Il panorama si sta però evolvendo ed è lecito attendersi, tra qualche anno, l’inserimento del formato tra quelli che hanno fatto la storia della musica, come i vinili, sorpassato da modelli più versatili e qualitativamente migliori.