La compagnia ha presentato DynamIQ, il processore che ha l’obiettivo di aumentare le prestazioni AI di 50 volte entro i prossimi 5 anni, dalle operazioni basilari a quelle più complesse
Viviamo in un mondo sempre più dipendente dalla tecnologia. Questo non vuol dire solo uscire di casa e non staccare gli occhi dal cellulare ma affidarsi a sistemi automatizzati che nel futuro saranno sempre più presenti nell’operatività quotidiana. Eppure, nonostante già oggi ci sembri di vivere in un ecosistema avanzato (almeno in alcuni casi), l’innovazione che si basa su algoritmi, robot e intelligenza artificiale è ancora ben lontana dall’aver raggiunto un grado di maturità capace di portare l’umanità al livello successivo. Pensiamo ai black-out dei trasporti, alle minacce alla sicurezza informatica, agli attacchi cibernetici che possono fermare attività fondamentali come quelle di un ospedale. Un panorama del genere cambierà presto grazie ai processori di nuova generazione di ARM.
Futuro roseo
O almeno di questo è convinto il produttore dei Cortex, che ha rivelato la nuova famiglia di processori basati su piattaforma DynamIQ, che dovranno aumentare le capacità computazionali dei dispositivi del prossimo futuro. Fanno parte della gamma il Cortex-A75, il più performante, il Mali-G72, pensato per le applicazioni grafiche e il Cortex-A55, sviluppato per ottenere un elevato grado di efficienza. Tutti, secondo ARM, vedranno un’implementazione concreta dal 2018 e porteranno nel panorama hi-tech un boost evidente nell’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale migliori. Le prestazioni dei Cortex potranno incentivare l’adozione di AI non solo per progetti ad uso aziendale e di business ma anche consumer, tramite la possibilità di ottenere, entro i prossimi 5 anni, una potenza 50 volte superiore quella attuale. La tecnologia DynamIQ è stata svelata per la prima volta a marzo e rappresenta la prima pietra di ciò che ARM intende come lo sviluppo di una nuova era dell’informatica, che sa prelevare il meglio dal locale e dal cloud per restituire un’esperienza dinamica, appunto, senza compromessi. L’attesa è tale che a beneficiare dei nuovi ARM non saranno solo smartphone e tablet ma anche strumenti più complessi, come le automobili senzienti, sulle quali ARM vuole portare il know-how raggiunto con le sperimentazioni high-end degli ultimi anni.