Le organizzazioni italiane sono le più mature nell’utilizzo delle API in EMEA

Uno studio internazionale commissionato da CA Technologies rivela che il 61% delle aziende in Italia ritiene che le API abbiano permesso loro di differenziarsi dalla concorrenza

Il 55% circa delle organizzazioni italiane — la percentuale più alta in tutta l’area EMEA — ritiene di avere raggiunto un livello maturo (“Advanced”) nell’utilizzo delle API (Application Programming Interface). È questo uno dei principali risultati emersi dal nuovo studio internazionale, APIs: Building a Connected Business in the App Economy, commissionato da CA Technologies e condotto su 1.770 responsabili aziendali, di cui 695 in EMEA. A questo livello di maturità più avanzato corrispondono risultati concreti: il 61% delle aziende italiane interpellate — seconda percentuale dopo la Francia — è convinto, infatti, che le API abbiano permesso loro di differenziarsi dalla concorrenza, mentre il 72% ha citato un miglioramento della customer experience a seguito dell’introduzione delle API.

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“Le API sono fondamentali per l’agilità aziendale poiché consentono alle organizzazioni di introdurre miglioramenti rapidi e continui nella customer experience e di adottare un approccio ‘Built to Change’”, dichiara Francesco Tragni, Solution Account Director della divisione EMEA API Management di CA Technologies. “Come rivela questo studio, le organizzazioni italiane stanno cogliendo le potenzialità di un utilizzo avanzato delle API, sia in termini di una migliore customer experience sia come fattore di differenziazione competitiva. Per ottenere i massimi vantaggi dalle API, però, le aziende hanno bisogno di adottare una metodologia evoluta per la gestione dell’intero ciclo di vita delle API — un approccio che permetta loro di creare, mettere in sicurezza e gestire le API su scala aziendale.”

Le API rappresentano il sistema nervoso centrale dell’app economy; consentendo alle diverse componenti software di comunicare fra di loro, offrono un accesso immediato e universale a qualsiasi funzionalità un’organizzazione voglia offrire.

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Il modello di maturità nella gestione delle API attestato dallo studio, in cui l’Italia ha realizzato punteggi così elevati, ha misurato il livello di implementazione di strumenti, tecnologie, sistemi, processi e funzionalità necessari per una gestione a 360 gradi del ciclo di vita delle API.

L’utilizzo delle API migliora la performance aziendale rispetto a numerosi KPI

I vantaggi delle API riconosciuti dalle organizzazioni italiane si estendono anche ad altri KPI (Key Performance Indicator). Dallo studio, infatti, emerge che:

  • il 72% degli intervistati ha migliorato la customer experience a seguito dell’utilizzo delle API;
  • il 69% ha ottenuto migliori risultati nella copertura digitale mediante le API;
  • il 62% ha riscontato una maggiore agilità nella catena della domanda/offerta grazie alle API.

Per quanto riguarda i vantaggi statisticamente misurabili dall’utilizzo delle API, le aziende italiane hanno registrato:

  • un aumento del 40% nella soddisfazione dei clienti e del 37% in quella dei partner;
  • una riduzione del 32% dei costi associati all’IT;
  • una diminuzione del 35% nel mancato superamento degli audit di conformità.

Tre quarti degli intervistati utilizzano le API ottenendo una maggiore agilità — ma restano ancora alcuni ostacoli da superare

Circa il 75% delle organizzazioni italiane ha già adottato le API, focalizzandosi — fra i tanti processi —sulla capacità di supportare la crescita dei ricavi (fattore citato dal 27% degli intervistati) e sulla capacità di offrire maggiore rapidità e innovazione sfruttando le API di terze parti (24%).

Il risultato è una maggiore agilità operativa. Secondo lo studio, le organizzazioni italiane avrebbero registrato un aumento del 33% nella business agility (ad es. nel time to market) a seguito delle iniziative incentrate sulle API, riducendo i tempi necessari per sviluppare/testare e rilasciare nuove app, che sono passati da una media di 8,47 a sole 5,67 settimane.

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In Italia rimangono tuttavia alte le barriere all’adozione delle API. I principali ostacoli sarebbero la mancanza di risorse qualificate (citata dal 35% degli intervistati), di una protezione efficace delle API (citata dal 29%) e di una definizione del valore in termini di business (27%).

Conversational Commerce

L’indagine ha inoltre rivelato che, a seguito dell’utilizzo delle API, il 66% delle organizzazioni italiane avrebbe migliorato la capacità di sfruttare le innovazioni provenienti da sviluppatori terzi. Aprendo e condividendo determinate applicazioni con soggetti esterni, queste organizzazioni sono ora in grado di assimilare i dati provenienti dai partner per aggiungere servizi essenziali alle proprie app — senza dover scrivere nuovo codice. Fra queste innovazioni spiccano i cosiddetti servizi di ‘Conversational Commerce’ con i quali i consumatori possono interagire con i brand o con servizi aggregativi tramite chat, messaggistica istantanea o altre interfacce nella propria lingua rendendo possibile, ad esempio, istruire un mobile device in modo che utilizzi il linguaggio nativo per prenotare un volo e combinare assieme servizi per prenotare l’albergo, il ristorante o il servizio taxi preferito per raggiungere la destinazione

Maturità dell’API Management

L’utilizzo crescente di queste interfacce di programmazione richiede un approccio formalizzato nella gestione delle API che preveda la loro creazione, messa in sicurezza, gestione e ottimizzazione durante l’intero ciclo di vita e su scala aziendale. Sulla base di questa premessa, lo studio ha rilevato notevoli vantaggi nell’adozione di una gestione matura delle API da parte delle organizzazioni in tutto il territorio EMEA (non solamente in Italia):

  • gli utenti in EMEA riconosciuti dalla ricerca come “Advanced” nell’adozione dell’API Management che ritengono di essere in grado di differenziarsi dalla concorrenza sono oltre il doppio degli utenti “Basic”” (82% contro 36%);
  • il 93% degli utenti “Advanced” nell’API Management rileva un miglioramento della customer experience rispetto al 64% degli utenti “Basic”;
  • l’86% degli utenti “Advanced” riscontra un miglioramento nell’innovazione da parte degli sviluppatori esterni, rispetto al 68% riferito dagli utenti “Basic”;
  • gli utenti “Advanced” registrano un aumento del 40% nella customer satisfaction, contro il 30% degli utenti “Basic”;
  • gli utenti “Advanced” riferiscono una riduzione del 38% dei costi associati all’IT, rispetto al 29% degli utenti “Basic”.
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Roadmap per una gestione efficace delle API

L’indagine commissionata da CA Technologies lascia pochi dubbi sulla necessità di adottare una metodologia sofisticata per la gestione del ciclo di vita delle API nell’odierna app economy. Lo studio si conclude con alcune raccomandazioni rispetto alle tappe consigliate per aiutare le aziende a migliorare l’utilizzo e la gestione delle API, in particolare:

  1. Definire una strategia chiara in termini di business
  2. Misurare cos’è più importante
  3. Investire nelle professionalità giuste
  4. Offrire un’infrastruttura adeguata
  5. Promuovere e fare crescere gli sviluppatori delle app
  6. Attuare una sicurezza affidabile
  7. Pianificare in un’ottica di scalabilità e performance

“La rivoluzione digitale crea nuove opportunità per offrire prodotti innovativi, creare piattaforme per l’erogazione dei servizi e fornire esperienze migliori ai clienti — tutto questo grazie all’utilizzo delle API. Anche se le API in sé non sono una novità, nella digital economy è più importante che mai gestirle in modo efficace. Questo tipo di approccio unificato alla gestione consente alle aziende di qualsiasi dimensione e di qualsiasi settore di livellare il terreno di gioco e affrontare meglio i volumi, la richiesta di scalabilità e la volatilità crescenti delle applicazioni che interagiscono con i clienti,” ha dichiarato Tragni.