Uno sguardo ottimista al futuro da Retelit

I risultati positivi del 2016 e la conquista del primo risultato operativo in utile, uniti a una crescita del fatturato a due cifre, danno all’operatore del mercato Tlc argomenti per fare previsioni positive

La partenza del 2017 è sicuramente col vento in poppa per Retelit, azienda che rappresenta uno dei primi operatori italiani di servizi dati e infrastrutture nel mercato delle Telecomunicazioni (Tlc). Infatti, i risultati 2016 hanno visto l’azienda realizzare ricavi vicini ai 50 milioni di euro, con un incremento del 18% circa rispetto al 2015, un Ebitda (margine operativo lordo) pari a 14,6 milioni di euro, un utile netto di 2,9 milioni di euro (da confrontarsi con 0,2 M€ di un anno prima) e un risultato operativo di 2,2 milioni di euro, il primo in utile per Retelit da quando è nata. «Abbiamo fatto una scelta strategica circa due anni fa – commenta Dario Pardi, presidente di Retelit -: passare dalla vendita wholesale al mondo dei servizi e dei data center in ambito corporate. In termini di quota sui ricavi rivestita dai servizi, siamo passati dal 3% di alcuni anni fa al 13% dell’anno scorso». Naturalmente, avere un obiettivo di crescita nel comparto servizi significa realizzare ed erogare servizi qualificati. È da citare il progetto, che sta per avere attuazione nelle prossime settimane, per rendere operativo il cavo sottomarino Aae-1, «25.000 chilometri di fibra ottica stesi tra il Mediterraneo e il Medio e l’Estremo Oriente – dichiara  Federico Protto, amministratore delegato e direttore generale di Retelit -, che arriverà fino a Hong Kong. Il primo contratto stipulato con Bics (Belgacomm International Carrier Services) ci conferma la strategicità della scelta fatta».

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Strategie per la crescita

Retelit ha individuato diverse aree strategiche di business per la crescita, da qui al 2021: «Sono quattro -, aggiunge Pardi -: vendite nazionali, vendite internazionali, corporate e Cavo Aae1». Tutto questo in un periodo di mercato delle telecomunicazioni in contrazione: «Però noi continuiamo a crescere, con la conseguenza di conquistare market share ai concorrenti», continua Pardi. Del resto, sappiamo che attualmente il mercato italiano delle Tlc è in subbuglio: si susseguono gare per conquistare spazio prezioso sulle infrastrutture, come la recente gara per la fibra ottica indetta da Infratel Italia, società di scopo diretta e coordinata da Invitalia, che ha l’obiettivo di garantire a tutti i cittadini l’accesso a Internet secondo l’Agenda digitale Europea. Le classifiche risultanti sono state contestate, anche se recentemente il principale ricorso, effettuato da Tim, è stato rigettato. Ma quali sono i maggiori ostacoli e quali le principali occasioni di crescita sul mercato, soprattutto quello italiano? Risponde ancora Pardi: «L’ostacolo principale è la situazione generale del mercato Tlc, che è in contrazione, mentre per avere successo, occorre essere in grado di erogare rapidamente i servizi richiesti dal mercato, e questo richiede capacità infrastrutturali e organizzazione, asset che sono propri di Retelit». Un altro elemento importante è il fatto che molti operatori locali e di piccole dimensioni attualmente attivi sul mercato spariranno nel giro di pochi anni. «Occorre lavorare con fornitori a valore – conclude Protto – e Retelit lo sta facendo in tre aree: call center, sviluppatori di software e sistemi di pagamento».