L’ingresso in Wolters Kluwer offre all’azienda nuove importanti opportunità di crescita in mercati strategici quali il Nord America e in nuovi spazi possibili a un grande gruppo multinazionale
Qual è la via corretta per garantire lo sviluppo e un futuro di crescita alle aziende? Le formule, a giudicare dagli esempi che ci circondano, sono molte e a volte assai differenti. C’è chi sceglie l’indipendenza e l’autofinanziamento e chi invece si rivolge a partner o a investitori quotandosi in Borsa. Tagetik ha scelto di entrare a far parte di un Gruppo multinazionale che potesse garantire gli spazi e le risorse di cui ha bisogno per crescere in un mercato globalizzato e sempre più competitivo: Wolters Kluwer. Data Manager ha intervistato Manuel Vellutini e Marco Pierallini, co-CEO di Tagetik e protagonisti dello storico passaggio della software house italiana specializzata nelle soluzioni di CPM, pianificazione finanziaria e reportistica avanzata, con sede in Italia a Lucca e a Stamford nel Connecticut.
UN’OPPORTUNITÀ NATA PER CASO
«L’acquisizione di Tagetik da parte di Wolters Kluwer non è stata un’operazione di “exit”, voluta e cercata, ma un’opportunità capitata per caso. «Il contatto è nato la scorsa estate per iniziativa di Wolters Kluwer, che era alla ricerca di un modo per coprire un’area strategica, in cui non erano presenti». Tagetik si è rivelata preziosa per Wolters Kluwer, che ha deciso di creare una nuova business unit, all’interno della propria divisione Tax & Accounting. «In questa BU, dedicata alle soluzioni di Corporate Performance – prosegue Pierallini –Tagetik sarà in compagnia di TeamMate, altra soluzione già in portafoglio a Wolters Kluwer per il mercato corporate». Ma gli argomenti che hanno convinto Tagetik ad accettare l’offerta di Wolters Kluwer sono diversi, e partono dal respiro internazionale e dalla forte presenza del Gruppo sul mercato. «Per gli obiettivi di crescita di Tagetik, è importante l’aiuto che ci può venire dalla forte presenza di Wolters Kluwer sul mercato nordamericano» – continua Pierallini. A questo si aggiungono le competenze del Gruppo in aree tecnologiche contigue a quelle coperte da Tagetik, come per esempio l’area Tax. Così, Tagetik può integrarsi con le soluzioni Wolters Kluwer già esistenti, oppure svilupparne di nuove sulla propria piattaforma, basandosi sull’expertise di Wolters Kluwer e dei partner». Anche la solidità finanziaria del Gruppo Wolters Kluwer aiuterà Tagetik a effettuare gli investimenti necessari per crescere. «L’ingresso nel Gruppo Wolters Kluwer da parte di Tagetik si compie nella continuità di un progetto, che per noi è stato un elemento fondamentale della decisione» – commenta Manuel Vellutini.
UNA NUOVA BU
Tagetik sarà inserita in una nuova BU all’interno di Wolters Kluwer, quella di Corporate Performance Solutions, dove sarà accompagnata da TeamMate, altra acquisizione eccellente. «Dal nostro punto di osservazione, vediamo un forte rafforzamento dell’offerta Tagetik per l’ufficio del CFO e per la struttura finance delle organizzazioni» – riprende Vellutini. «Alla guida della nuova divisione che nasce da questa operazione, tra l’altro, verrà messo un manager di grande esperienza, attivo in Wolters Kluwer da molti anni e che ha guidato la crescita globale di TeamMate: Ian Rhind. Quindi c’è un impegno del Gruppo anche a rafforzare ed espandere le nostre soluzioni in modo da riuscire ad avere un’offerta sempre più di valore per i nostri clienti». In altri termini, si tratta di un accordo di tipo “win-win”, in cui entrambe le parti ottengono benefici tangibili, di cui si sono resi conto anche gli altri attori dell’ecosistema. Infatti, aggiunge Pierallini: «Anche parlando con clienti e partner, tutti vedono l’acquisizione come un matrimonio di successo. Le premesse ci sono tutte e quindi questa operazione dà anche a me e Manuel una grande soddisfazione. Alla fine, poter continuare un progetto cominciato dieci anni fa, portato avanti con successo e ora poterlo addirittura accelerare, è certamente qualcosa che ci rende estremamente contenti». Il fattore continuità è stato determinante, sottolinea Pierallini: «Il concetto della continuità della nostra attenzione al cliente, unito alla possibilità di sviluppare nuovi investimenti a livello di prodotto, ma mantenendo le stesse persone a presidio dei nostri rapporti con i clienti. Tutto questo rende i clienti sereni, perché sanno che verranno seguiti con la stessa attenzione e dedizione che hanno sempre avuto da noi».