L’azienda decide di introdurre lo smart working come modalità di lavoro e di estenderlo entro fine 2017 al 30% del personale
Al termine di un progetto pilota che ha coinvolto per sei mesi circa 150 persone, Italtel ha firmato un accordo con le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) di FIM-FIOM-UILM per inserire lo smart working all’interno del contratto aziendale con l’obiettivo di estenderlo gradualmente ad altre 170 persone entro fine anno, arrivando così al 30% dei dipendenti.
L’accordo prevede che, su base volontaria, il personale delle tre sedi di Settimo Milanese, Roma e Carini possa lavorare fuori dall’azienda per un giorno alla settimana per un totale di 4 giorni al mese. Le persone dovranno garantire la propria rintracciabilità in una fascia oraria ampia, considerato che il contratto Italtel già contempla una flessibilità giornaliera di tre ore in ingresso e in uscita. Per il momento l’adozione coinvolge quelle funzioni in cui l’operatività si concilia con un tipo di lavoro svolto fuori dalla sede aziendale.
“L’obiettivo del progetto di smart working è aumentare la responsabilizzazione delle persone al risultato, facilitare la conciliazione tra lavoro e vita privata e rispettare l’ambientale riducendo l’uso dei veicoli”, ha commentato Maurizio Sacchi, responsabile HR di Italtel. ”La sperimentazione condotta nei mesi scorsi ha mostrato che questo modello è possibile: lo smart working è compatibile con la maggior parte delle attività aziendali, ha migliorato l’efficacia del lavoro dei singoli e ha incontrato il pieno gradimento di chi ha partecipato”.
Tra le ragioni di maggiore soddisfazione evidenziate dalle persone coinvolte nella sperimentazione ci sono l’abbattimento dei tempi e dei costi di spostamento casa-ufficio per un giorno la settimana, un incremento dell’efficienza frutto di maggiore concentrazione e una migliore conciliazione del rapporto tra i tempi della vita privata e della vita lavorativa.
“Il nostro portafoglio di offerta contiene diverse soluzioni che proponiamo alle imprese per affrontare la trasformazione digitale. Con questo progetto applichiamo a noi stessi gli strumenti di smart working che consentono un modo di lavorare sempre connesso, agile”, conclude Sacchi.
“Ci riteniamo soddisfatti di aver siglato un accordo che si pone come obiettivo principale quello di migliorare la qualità del lavoro e la qualità della vita dei lavoratori e va incontro alle numerose richieste di poter utilizzare questa nuova possibilità di lavoro flessibile”, commenta il Coordinamento Nazionale delle RSU. “L’accordo prevede delle verifiche trimestrali e sarà soggetto ad eventuali modifiche migliorative”.
Gli strumenti messi a disposizione del personale in smart working comprendono l’uso della piattaforma di Communication & Collaboration “Embrace”, sviluppata da Italtel, e di altre piattaforme utili per la comunicazione audio, video e il desktop sharing. Inoltre, le persone che scelgono di lavorare a distanza vengono adeguatamente formate sugli aspetti di salute e sicurezza sul lavoro, nonché di riservatezza sulle informazioni aziendali.