Ecco Bitcontent la nuova creatura di Kim Dotcom

Nemmeno la minaccia di estradizione ferma l’imprenditore neozelandese che dopo Mega lancia la piattaforma di revenue tramite criptomoneta

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Controverso, discutibile, probabilmente fuori legge, ma non si può dire che Kim Dotcom non ce la metta tutta per far parlare prima i suoi progetti e poi le questioni legali che lo riguardano. A più di quattro anni dal lancio di Mega, il servizio di file hosting che ha ufficialmente preso il posto di Megaupload nel cuore dei navigatori, ecco la novità: Bitcontent. A spiegare di cosa si tratta è lo stesso Dotcom tramite il suo account Twitter. In pratica si tratta di una piattaforma dove chiunque può caricare contenuti multimediali, mettendoli in vendita tramite un servizio che si basa sui Bitcoin. “Le persone hanno l’opportunità di creare una transazione per ogni tipologia di file che postano online – ha detto – da condividere con clienti, partner, con le proprie community. In pochi minuti si entra nel mondo degli affari in maniera indipendente, vendendo ciò che si produce”.

Sull’onda della criptovaluta

Il potenziale di un progetto del genere è ampio. Stando all’idea di Kim, Bitcontent può rappresentare un vettore di business dalla portata illimitata, anche per quei tipi di soggetti, come editori e portali di notizie, che da anni tentano la via del “pay-per-read” non sempre con successo. La moneta del web, essendo slegata da sistemi di gestione centralizzata, è in grado di abilitare metodologie di pagamento e logiche differenti, scelte dai venditori a seconda delle esigenze. Non è chiaro quando Bitcontent diventerà realtà, probabilmente nel momento in cui sarà pronto BitCache, altro progetto di Dotcom che prevede un nuovo portafoglio digitale con cui conservare e gestire i Bitcoin. Sempre in quell’occasione dovrebbe vedere la luce Megaupload 2, versione rinnovata del famoso servizio di file sharing.

Leggi anche:  Grazie alla PEC risparmi per 6 miliardi di euro in Italia