Windows 10 China Edition è reale: accontentato il governo di Pechino

Nell’ottica di migliorare la propria presenza nel mercato locale, Microsoft ha modificato il suo OS più recente per passare la Grande Muraglia

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Sembrava solo un’indiscrezione come tante ma oggi abbiamo la conferma che Microsoft faceva sul serio. La versione Windows 10 China Edition è reale e rappresenta il tentativo della multinazionale statunitense di entrare nel mercato cinese per la porta principale. Dopo varie prove di introduzione dei software al di là della Grande Muraglia, il punto di incontro è stato trovato modificando alcuni elementi del più recente sistema operativo per computer e dispositivi mobili, anche se non è chiaro in che misura e in quali sezioni. Sta di fatto che il governo di Pechino ha accettato Windows 10 come motore centrale della macchina istituzionale, grazie alla collaborazione di Redmond con il China Electronics Technology Group (CTEC), partner nel progetto di sviluppo dell’adattamento della versione di base del software.

Cosa cambia

Per anni la politica cinese ha evitato l’utilizzo di Windows, come di altri programmi made in USA, per paura di uno spionaggio digitale ai danni dei propri dipendenti pubblici. Per questo erano nate iniziative parallele, volte a creare una sorta di OS nazionale funzionale agli scopi della modernità telematica ma isolato dagli occhi indiscreti dei federali. Ricordiamo Kylin e NeoKylin, sistemi basati su piattaforma Linux ma entrambi mai realizzati del tutto. La mossa di Microsoft è solo l’ultima in ordine cronologico con cui il colosso tenta di sfondare nel complesso mercato cinese. Nel recente passato le partnership con Lenovo, Xiaomi e Tencent avevano aperto la strada a un maggiore dialogo con il dragone rosso, ora ufficializzato con l’ingresso nei computer governativi. Non è chiaro se l’endorsement porterà vantaggi all’azienda anche nel settore consumer, sempre molto problematico da queste parti. È risaputo infatti come la Cina sia uno di quei paesi dove la pirateria va per la maggiore, soprattutto quella che interessa il software. Già nel 2015 la compagnia aveva provato a bloccare la diffusione delle copie illegali di Windows 10, agendo sulla non riproducibilità del codice di accesso, senza però ottenere risultati concreti. La strategia ora potrebbe cambiare, grazie al miglior alleato che Microsoft potesse immaginare.

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