Un cervello robotico: dove vuole arrivare Elon Musk

La nuova compagnia Neuralink ha l’obiettivo di aumentare le capacità del cervello tramite software neurali: benvenuto Frankenstein 2.0

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Persino Tesla Motors e SpaceX sembrano due progetti semplici in confronto a Neuralink. Si tratta della più recente compagnia fondata da Elon Musk che si pone un obiettivo mica banale: aumentare le capacità dell’uomo sfruttando delle reti neurali artificiali da impiantare nel cervello, così da ricevere aggiornamenti software e altre funzionalità tipiche delle macchine. Il Frankenstein del futuro sarà dunque un individuo in grado di effettuare calcoli e prendere decisioni in tempi brevissimi, come i computer, grazie all’elaborazione dei dati resa possibile dai collegamenti tra i chip e le tradizionali vie di comunicazione umane, come le sinapsi tra i neuroni. Come anticipato, con una premessa del genere persino le auto senzienti e la vita su Marte sembrano banali.

Nessun rischio per l’umanità

I più attenti ricorderanno come Elon Musk sia tra i più fermi detrattori dell’intelligenza artificiale a tutti i costi, che rischia di mettere in pericolo l’uomo non solo dal punto di vista fisico ma anche etico. Quando il futuro sarà del tutto dominato dall’uso di soluzioni automatizzate, quale libertà avranno i cittadini? In che modo potranno scegliere i percorsi della loro vita anche sbagliando? Per questo, non bisogna guardare a Neuralink come un mezzo semplice per costruire l’uomo-robot del domani. Più che altro, Musk intende sperimentare nuovi percorsi di apprendimento multilivello, in cui sistemi organici e informatici possano essere integrati per migliorare la vita comune in un ecosistema informatizzato ma non privo di un’anima. Difficile solo pensarlo, figuriamoci riuscirci.

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