Al via la partnership fondata sull’integrazione di Knox nella piattaforma Sophos Mobile Control 7
Ai matrimoni di facciata, molto comuni nell’IT, Samsung e Sophos rispondono con una partnership fondata su una reale convergenza d’interessi, merce abbastanza rara di questi tempi. Da una parte offerta di contenuti, funzionalità, servizi (anche in termini di IOT) e dall’altra la loro protezione. Tutto parte dalla piattaforma Knox, presentata ai tempi del lancio del Galaxy S4 per migliorare la sicurezza del prodotto.
«Oggi Knox, presente su tutti i dispositivi flagship dell’azienda coreana, e a breve su tutti i modelli distribuiti sul mercato italiano – la lista sempre aggiornata dei device Samsung che supportano Knox è reperibile qui – è anzitutto un ambiente sicuro con le sembianze di una app» ci dice Antonio La Rosa, Head of B2B di Samsung. «Knox crea una sorta di “secondo telefono virtuale”, dotato di homescreen, widget, launcher e applicazioni indipendenti dal resto del dispositivo. Un secondo ambiente la cui caratteristica è quella di essere totalmente blindato. Ma allo stesso tempo completamente personalizzabile».
Introdotto dalla casa coreana a partire dalla versione di Android 4.3, Knox nasce per rispondere a esigenze di sicurezza e praticità provenienti dall’ambiente business. A partire dall’utilizzo di un unico dispositivo sia sul lavoro che a casa. Ed è proprio la protezione dell’endpoint, come ci spiega Marco D’Elia, country manager di Sophos Italia, il terreno su cui si consuma il sodalizio tra i due vendor: «Knox si integra nella piattaforma di sicurezza Mobile 7 Enterprise Mobile Management Solution, la nostra soluzione di sicurezza per dispositivi Mobile, IoT e pc portatili, disponibile attraverso la piattaforma di gestione integrata Sophos Central.
La componente di integrazione tra Mobile 7 e Knox di Samsung ci aiuta a complementare la nostra offerta di sicurezza sincronizzata. All’interno di un’unica piattaforma, infatti, oltre alla protezione di pc e server è compresa quella del mondo mobile. Un reale vantaggio per i clienti Sophos». «L’IT ci chiede che questi oggetti possano essere gestiti allo stesso livello con cui oggi vengono governati i pc.
Vogliono cioè poter distribuire i software su questi oggetti in maniera automatica e contenerli all’interno di un’area protetta. Perché su questi dispositivi spesso girano applicazioni core per l’azienda. Che devono essere superprotette» aggiunge La Rosa. Registrazione del dispositivo, remote swapping, geolocalizzazione, protezione, tutto quello che avviene all’interno del device è gestito da un unico punto.
«Grazie a Sophos Central i sistemi informativi possono gestire centralmente tutte le attività di risoluzione delle problematiche di sicurezza. Come rimuovere le chiavi di cifratura, togliere la connettività al dispositivo, implementare tecnologie anti-phishing, ottimizzare Secure Workspace e Secure Email app» conferma D’Elia. Strati di sicurezza a cui si aggiunge la solidità della piattaforma offerta dal vendor sudcoreano, integrata nell’hardware del dispositivo. «Tutto ciò che è all’interno di Samsung Knox gode di una crittografia avanzata a 256 bit, praticamente impossibile da decifrare, integrata nel kernel. Questo significa che nel caso di smarrimento del cellulare o del tablet, i dati rimangono comunque sul device, gestibili dalla console di Sophos. Che può decidere se cancellarli definitivamente o ripristinarli. L’integrazione nativa tra Knox e la console Sophos inoltre abilita la possibilità di effettuare maggiori controlli di sicurezza sulla piattaforma come configurare policy per le password, restrizioni ed Exchange ActiveSync. La completa separazione tra Knox e l’hardware del device consente inoltre di implementare controlli come il blocco dell’esecuzione delle app, l’estensione dei controlli di natura biometrica, la gestione dei pagamenti in mobilità, un’area in grande espansione» conclude La Rosa.