La Fondazione aggiunge un nuovo modello al già ricco portafoglio di prodotti per sviluppatori e maker con la novità della connessione Bluetooth 4.0
Ne ha fatta di strada dal 2012. La Raspberry Foundation aveva lanciato cinque anni fa il suo primo Pi, microcomputer destinato a semplificare il panorama del coding casalingo e anche quello più ampio dei maker e sviluppatori. Con un prodotto economico (sui 35 euro) ed estremamente versatile, la Fondazione aveva assicurato a chiunque di potersi gettare nel campo del development senza troppe remore. Lo scorso settembre, dopo aver raggiunto, e oltrepassato, il traguardo di 10 milioni di pezzi venduti, la compagnia ha lanciato uno starter kit vantaggioso, al prezzo di 130 dollari, per dare ai suoi clienti un ecosistema hardware leggermente più fornito. Ma i festeggiamenti non sono finiti, visto che Raspberry ha intenzione di ricordare ogni piccolo passo della sua storia in rapida ascesa, compresa la quinta candelina appena raggiunta.
Connesso ed economico
E così ecco arrivare Pi Zero W, una scheda in miniatura molto simile allo Zero visto lo scorso febbraio ma più completa dal punto di vista della connettività. A differenza del predecessore infatti, questa monta un’antenna Wi-Fi 802.11 b/g/n e una Bluetooth 4.0, oltre all’ingresso LAN, per accontentare chi proprio non può fare a meno degli standard che permettono agli artefatti potenziati da Raspberry di comunicare con dispositivi mobili e altre tipologie di oggetti (pensiamo ai sensori, ai rilevatori esterni, e così via). Può sembrare banale, ma l’aggiunta sarà sicuramente apprezzata dai consumatori, per i quali la mancanza rappresentava un vero cruccio, da aggirare collegando a una presa USB un classico dongle wireless o BT, dal costo maggiore del computer stesso. Raspberry Pi Zero W è già disponibile presso i rivenditori ufficiali e online a 10 dollari.