Dopo i PC e i Mac, la piccola scheda lanciata nel 2012 ha conquistato il cuore degli appassionati con oltre 10 milioni di unità vendute a livello globale
Un risultato storico e forse inatteso. A cinque anni dal lancio, avvenuto nel 2012, il Raspberry Pi, della Pi Foundation, entra nel guinness dei record come terzo computer più venduto di tutti i tempi a livello di macro-categoria, dopo i PC e i Mac. Anche se i primi due restano irraggiungibili, il traguardo non è di poco conto se si considera che, fino a qualche mese fa, al terzo posto c’era un colosso dell’informatica come il Commodore 64. Grazie al superamento di 10 milioni di unità vendute lo scorso settembre, Raspberry ha conquistato il podio, ottenuto con le spedizioni totali delle otto differenti versioni di scheda prodotte sinora, con importanti aggiornamenti circa supporti e capacità hardware.
Il futuro è di Pi
Un’altra importante considerazione è il periodo davvero breve in cui la Foundation ha battuto ogni sua più rosea previsione. Basti pensare che la scheda più recente, la Pi Zero W, ha venduto 10.000 unità nei suoi primi quattro giorni di lancio, con un trend che non pare volersi arrestare: “Aver sorpassato il Commodore 64 segna un punto fondamentale nella storia di Raspberry Pi – hanno detto gli esperti di MagPi – non male visto che i piani originali erano di produrre tra i 10.000 e i 20.000 esemplari”. Forse l’apporto del micro-computer al panorama dell’informatica moderna non è stato così rivoluzionario come i PC e i Mac, ma non si può certo dire che non abbia dato il via a un modo diverso di intendere la tecnologia, fornendo un prodotto a basso costo accessibile a tutti e abilitando il fai-da-te hi-tech presso una più vasta gamma di appassionati, cultori e hobbisti di varia natura.