Pagamenti elettronici: nel 2016 il canale del Consorzio CBI è stato il più utilizzato dalle aziende italiane per quanto riguarda i flussi dispositivi di pagamento e incasso, con una quota di mercato pari a oltre il 50% del totale di operazioni automatizzate via web (retail e corporate)
Il Consorzio CBI, consorzio nato sotto l’egida di ABI a cui possono partecipare banche, intermediari finanziari e altri soggetti autorizzati ad operare nell’area dei servizi di pagamento in Italia e nel territorio della UE, è il canale più utilizzato dalle imprese per i pagamenti telematici in Italia. È quanto emerso nel corso dell’Assemblea 2017 del Consorzio CBI svoltosi nella giornata di oggi, a Roma, presso Palazzo Altieri.
All’interno del mercato italiano dei pagamenti elettronici il Consorzio CBI detiene, infatti, una posizione di leadership, per quanto riguarda i flussi dispositivi di pagamento e incasso, con una quota di mercato pari a oltre il 50% del totale di operazioni automatizzate via web (retail e corporate). La quota sale a circa il 75% se consideriamo l’ammontare di tali disposizioni. Il dato corrisponde ad oltre il 30% dei bonifici telematici, considerate tutte le categorie di utenti (incluso il mercato retail).
Le aziende più attive sul Corporate Banking Interbancario sono concentrate nel Nord Italia (66,6%), con una preponderanza delle regioni del Nord-Ovest, davanti a Centro (19,81% del totale) e Sud e Isole (13,57%). È quanto emerge dalle statistiche elaborate dal Consorzio CBI al quale aderiscono circa 510 Istituti Finanziari che ad oggi offrono i servizi in modalità competitiva ad oltre 1 milione di imprese e Pubbliche Amministrazioni.
A livello regionale la Lombardia detiene il primato di regione con più clienti corporate (24,3%) davanti a Emilia Romagna (14,6%) e Veneto (12,3%). Chiudono la classifica Basilicata (0,3%), Molise (0,2%) e Valle d’Aosta (0,2%).
Sul fronte della distribuzione delle aziende che transitano dal canale del Consorzio CBI in base al settore di attività economica, si registra una preponderanza delle “imprese produttive” (tipicamente le grandi imprese) che rappresentano il 47% del totale, seguite dalle “società con meno di 20 addetti” presenti nel 12,9% dei casi. Le “istituzioni ed enti” contano per l’11,7%, mentre le “imprese artigiane” per il 4% del totale.
Dall’analisi dei dati emerge, infine, un crescente interesse degli italiani per i servizi di e-Billing: dal lancio ufficiale, avvenuto il 1° luglio 2014, il Servizio CBILL, che consente la consultazione e il pagamento delle bollette in modalità multibanca e multicanale (tablet, smartphone, ATM e sportello fisico), ha attivato circa 5 milioni di operazioni (oltre 2,5 milioni solo nel 2016) inizializzate quasi esclusivamente su canale web (95%), ciascuna del valore medio di 280 euro, per un controvalore complessivo di oltre 1 miliardo di euro (circa 600 milioni solo nel 2016). Numeri in continua crescita grazie ai vantaggi per utenti debitori, imprese e Pubbliche Amministrazioni.
Secondo la ricerca “L’educazione al valore del denaro nella generazione Z”, realizzata da Doxa per Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio e American Express e basata su un campione di 504 genitori e 501 figli, il 10% dei genitori italiani individua il servizio CBILL tra i principali metodi di pagamento online in Italia.
Dalla ricerca emerge inoltre come le abitudini di pagamento stiano sempre più spesso cambiando verso il digitale: il 37% e il 24% dei genitori interpellati ha dichiarato di pagare spesso, rispettivamente, le bollette e le multe/tasse online (tramite internet banking), mentre il 40% e il 36% del totale del campione si è dimostrato disponibile a prendere in considerazione in futuro l’utilizzo dell’internet banking per il pagamento, rispettivamente, dei servizi scolastici e dei ticket sanitari.