BlackBerry lancia lo smartphone Aurora

Il KeyOne è stato presentato al recente Mobile World Congress ma la compagnia ha già avviato il pre-ordine del nuovo Android, per ora disponibile solo in Indonesia

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Il ritorno in grande stile non c’è mai stato, non come Nokia almeno, perché di fatto BlackBerry non è mai scomparsa dalle scene. Il KeyOne, visto al recente Mobile World Congress di Barcellona, è però il primo smartphone Android realizzato senza il supporto della divisione interna della compagnia originaria del Canada, perché affidato del tutto alla cinese TCL Corporation, già produttrice dei telefonini Alcatel. Si tratta dunque di un nuovo corso, in cui l’esternalizzazione dovrebbe permettere di contenere i costi e concentrarsi sul vero core di BB: la vendita di servizi software enterprise. Questo non vuol dire lasciare da parte l’hardware, perché sono ancora tante le persone fedeli al marchio della mora, soprattutto da quando ha deciso di abbracciare il sistema operativo Android per una maggiore personalizzazione, senza tralasciare l’aspetto sicurezza.

Nuova Aurora

E proprio Android è l’OS attorno al quale si concentra l’esperienza di Aurora, nuovo smartphone che BlackBerry ha lanciato in Indonesia, con un probabile rilancio nel resto del mondo a breve. A differenza di KeyOne, questo non ha il segno distintivo di BlackBerry, cioè una tastiera fisica estesa ma è un dispositivo full touch, dalle caratteristiche tecniche interessanti. Il processore è uno Snapdragon 425, la memoria RAM da 4 GB, la memoria interna da 32 GB con supporto alle microSD, schermo da 5.5 pollici HD e batteria da 3.000 mAh. Se non fosse per il processore, il resto delle specifiche non è così male e in linea con il prezzo di vendita, circa 250 euro al cambio. In Indonesia viene distribuito e venduto da BB Mearh Putih, azienda che con BlackBerry ha firmato un accordo di licenza nel settembre scorso. Per questo è improbabile che lo stesso oggetto arrivi in Europa nella medesima forma (peraltro non così originale) ma non è detto che non possa subire degli adattamenti di sorta per aprirsi ai mercati internazionali.

Leggi anche:  Sostenibilità e conformità. Brother al servizio della PA