ARM presenta la microarchitettura DynamIQ

Sarà la base per i nuovi processori Cortex ma anche di una vasta serei di applicazioni per il machine learning

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ARM ha svelato la sua ultima idea di computing del futuro, nella microarchitettura multi-core DynamIQ. Secondo l’azienda, si tratta del più grande passo in avanti nel settore sin dal 2011, quando sul mercato arrivò il processore a 64-bit ARMv8-A. DynamIQ sarà prima di tutto la base per i prossimi Cortex di classe A ma l’obiettivo è andare oltre, integrando la tecnologia in dispositivi di varia natura, come server, reti ma anche automobili di nuova generazione. Come era lecito aspettarsi, DynamIQ è costruita sulla piattaforma big.LITTLE, che è composta da due chip a basso consumo al fianco di uno più potente, così da estendere l’autonomia del device senza sacrificare le prestazioni.

Cosa cambia

In realtà, il nuovo progetto può ospitare una potenza maggiore, supportando fino a otto-core in un singolo cluster, con performance differenti e caratteristiche indipendenti, all’interno di un sottosistema di memoria ridisegnato. Stando al produttore, ciò permette di ottenere una risposta più veloce in alcuni task avanzati, come quelli inerenti al machine learning e alle applicazioni di intelligenza artificiale. In confronto a un sistema attuale, ad esempio il Cortex-A73, un processore Cortex-A sviluppato per DynamIQ, può restituire una potenza superiore anche 50 volte nel campo dell’AI da qui ai prossimi cinque anni, ovvero quando dovrebbe arrivare un aggiornamento della struttura di ARM. Non è ancora chiaro che tipo di SoC dobbiamo aspettarci nel corso del 2017, ma la compagnia ha già specificato di aver chiuso degli accordi di partnership con diversi brand, che potrebbero già adottare l’innovativa microarchitettura per i loro prodotti connessi.

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