La Francia usa le aquile per scovare i droni stranieri

Le forze militari del paese stanno addestrando quattro volatili con l’obiettivo di fermare l’avanzata dei droni in possibili attacchi

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Se la guerra del nuovo millennio si sposta sempre più sulle vie del digitale, dal cielo possono ancora arrivare problemi. Non parliamo di caccia e bombardieri, non solo almeno, ma dei droni, che nell’ottica del terrorismo rappresentano il metodo migliore per mietere terrore senza dare nell’occhio. Per questo le forze militari francesi, tra le più sensibili a quanto succede dal punto di vista della sicurezza nel continente, hanno deciso di munirsi di una flotta molto particolare di vedette: quattro aquile. Emblematico anche il nome dato alle sentinelle: d’Artagnan, Athos, Porthos e Aramis, proprio come i protagonisti dei Tre Moschettieri.

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Controllo dei cieli

Dopo mesi di addestramento, adesso le aquile sono pronte ad avviare il loro servizio sui cieli francesi, essendo diventate quasi esperte di intercettazione. Si pensi che all’inizio di febbraio, durate un test, in poco più di 20 secondi d’Artagnan è partito da una torre militare, ha percorso 200 metri e si è diretto contro un drone, scaraventandolo a terra dove si è distrutto. Stando ad alcune informazioni, gli uccelli, sin da piccoli, sono stati abituati a volare tra i droni, dietro ai quali i trainer piazzavano ricompense in cibo, così da spingerli a catturarli e metterli fuori gioco per guadagnare sostanziosi pezzi di carne. Determinata a implementare una soluzione di difesa priva di armi, la Francia ha puntato seriamente sugli anti-droni, seguendo l’esempio della polizia olandese, che ha sperimentato un simile stratagemma esattamente un anno fa.

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