Ivanti si presenta in Italia

Dalla fusione di Landesk e Heat, il nuovo nome nel campo delle soluzioni per il system & service management si pone come punto di riferimento nel frenetico mondo della digitalizzazione

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A fine gennaio, Clearlake, gruppo americano di investimento e private equity, ha ufficializzato l’acquisizione di Landesk che, assieme alla partecipata Heat, ha dato vita a Ivanti, un nuovo e forte leader nel settore del system & service management a livello globale. Con una nuova configurazione che vede la collaborazione di oltre 1.600 dipendenti al servizio di 22.000 clienti in 23 Paesi, a Ivanti spetta il non facile compito di diventare fornitore di riferimento nello specifico campo d’azione, proprio grazie all’unione delle soluzioni di Landesk e Heat.

Andy Baldin, Vice Presidente EMEA di Ivanti, ha presentato in Italia le novità della neonata, spiegando le attività e gli obiettivi sul lungo periodo. “La nostra azione si estende su tre livelli: la scoperta, l’analisi e l’intervento. Per assicurare la difesa degli endpoint e del cloud bisogna conoscere approfonditamente la piattaforma su cui si lavora, analizzando e individuando i punti di criticità e gli aspetti da migliorare. Monitorare la digitalizzazione delle operazioni è quanto mai necessario, non solo per finalità di protezione ma anche per consentire un’ottimizzazione dei costi. Il mondo IT è cambiato drasticamente negli ultimi anni: a un budget minore, dedicato dalle singole aziende, fa eco la necessità di gestire maggiormente la complessità, tale che urge sempre di più adottare strumenti integrati e automatizzati, capaci di semplificare la vita agli utenti. Lo scopo di Ivanti è coprire quella serie di esigenze di connettività che hanno oggi le organizzazioni, anche tramite una gestione unificata dell’endpoint”.

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L’offerta di Ivanti copre quattro aree principali: endpoint management, sicurezza, IT asset management, IT service management. A delinearla è Aldo Rimondo, Country Manager Italia della compagnia: “La nostra è una tecnologia consolidata, in grado di guidare la digital transformation attraverso un coordinamento completo dei dispositivi agganciati alla rete, da quelli fissi ai mobili, oggetti sempre più presenti all’interno di aziende e uffici. Una presenza del genere richiede l’adozione di soluzioni complete di sicurezza, che devono essere efficaci ma anche nascoste, ovvero non invasive, ma sempre operative”. A livello tecnico, si parla di whitelisting, best practices, patch e attività di ricerca su singoli ambienti di lavoro, possibile solo con una presenza software distesa, che per Invanti si traduce nel portfolio di offerta di Heat.

L’asset management e l’IT service management, rappresentano le due aree su cui i clienti sono più attenti. Per Ivanti, il primo si traduce nel know-how di Landesk: Asset Central, progettato per la gestione del ciclo di vita delle infrastrutture e Asset Intelligence, concentrato sull’individuazione e l’inventariato di hardware e software. La gestione del servizio fa invece “riferimento all’erogazione di servizi professionali tramite processi standard – continua Rimondo – con il fine di applicare criteri di automazione e self-service. I processi che vengono catalogati e uniformati sono vari ma l’idea è che le compagnie stiano rivalutando l’ottica del servizio anche in altre categorie di appartenenza, prima lasciate fuori, come l’HR”.

Nel giorno della presentazione in Italia, Ivanti ha lanciato anche License Optimizer, tool SAM che offre visibilità e funzionalità estese nella gestione delle licenze per diversi produttori, piattaforme e modelli, comprese le applicazioni Oracle, Microsoft, VMware e IBM.

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