Un ruolo sempre più importante per l’Italia nelle strategie di sviluppo della società francese, che inaugurerà quest’anno un altro data center a Milano e lancia il nuovo servizio Digital Hub per facilitare l’IT ibrido
“L’Italia è molto importante nelle nostra strategie di crescita”, esordisce semplicemente Olivier Micheli, CEO di Data Group, nel presentare a Milano le strategie per il 2017 di Data4. Nata in Francia dieci anni fa, la società è da tempo uno dei player principali nella colocation dei data center sia nel Paese di origine sia appunto in Italia, dove è entrata direttamente dal 2013, con cifre che parlano da sole: “attualmente Data4 rappresenta da sola il 40 per cento del mercato dei data center dell’area di Parigi e il 50 per cento di quello di Milano”, spiega Micheli, precisando anche di aver “accelerato il nostro ritmo di crescita, passando dall’apertura di un nuovo data center ogni nove mesi a uno ogni sei mesi”. Per l’Italia, questo significa che nel 2017 Data4 inaugurerà una nuova infrastruttura, che si aggiungerà ai tre data center già presenti qui da noi, per l’esattezza in un campus alle porte di Milano realizzato insieme a Retelit, “con cui siamo coinvestitori anche per quanto riguarda la connettività”, precisa Micheli.
Il business in Italia
Ma perché scegliere proprio il nostro Paese per l’espansione fuori dalla Francia e dal Lussemburgo? Lo chiediamo a Emmanuel Becker, Country Manager Italia di Data4 da poco più di sei mesi: “Abbiamo ritenuto che in Italia vi siano maggiori prospettive di crescita rispetto a Paesi più maturi per presenza data center, come per esempio quelli del Nord Europa, visto che da una parte in Italia vi sono meno soggetti che investono in queste infrastrutture e dall’altra parte si tratta di un Paese che utilizza e produce volumi elevati di dati”. È anche per questo che l’Italia rimarrà centrale nelle strategie di sviluppo di Data4 per i prossimi anni: se oggi il fatturato della società è di circa 50 milioni di euro, 10 dei quali in Italia, il piano in corso, che per il 2017 parla di una crescita complessiva del 25 per cento, traguarda un raddoppio del fatturato a 100 milioni di euro nel 2020, 35 dei quali realizzati nel nostro Paese.
Le tappe dello sviluppo
Sempre in tema di piani di sviluppo, la società ha visto susseguirsi alcune tappe importanti, riassunte da Olivier Micheli: “Nei primi sette anni, fino al 2014, abbiamo messo in piedi le nostre infrastrutture, che oggi vedono 14 data center in totale, tra Francia, Italia e Lussemburgo, mentre successivamente abbiamo concentrato la nostra attenzione sulla connettività, che è divenuta sempre più un elemento cruciale, al fianco del consumo di energia”. È anche per questo che nel 2016 “abbiamo lavorato molto anche nella progettazione di nuovi data center con il sistema ‘free cooling’, che usa l’aria esterna per raffreddare le strutture”, prosegue Micheli, annunciando che le prossime due fasi dello sviluppo di Data4 riguarderanno la convergenza nel 2017 e la sempre maggiore intelligenza del data center nel 2018, anche alla luce degli sviluppi dell’Internet of Things.
Il nuovo Digital Hub
Partendo dalla constatazione che “prima dell’avvento dell’IT ibrido di oggi, tutto era centralizzato, con una comunicazione verticale tra utenti e sistemi, mentre adesso molti aspetti sono decentralizzati e pongono il problema di come far comunicare le diverse applicazioni”, il numero uno di Data4 spiega che “l’alternativa all’oneroso compito di costruire da soli reti orizzontali è utilizzare una rete già realizzata, che in maniera plug and play connetta le aziende ai servizi dei cloud provider”. Questa struttura è “il nostro Digital Hub, e consiste in una piattaforma di servizi accessibile in tutti i data center di Data4, collegando sia i servizi già in cloud sia le applicazioni tuttora on premises”, fa notare Micheli, precisando che “ sono collegati con noi un centinaio di fornitori e servizi, come tra gli altri Microsoft Office 365, Salesforce.com, Oracle e Cisco Webex, che sono usufruibili in meno di una settimana, con connessioni sicure e dedicate”. Da notare infine che, ponendosi quale “aggregatore di accesso, con l’obiettivo di semplificare tutti i task per accedere ai servizi offerti dai cloud provider, non siamo minimamente in concorrenza con questi ultimi, e teniamo a sottolineare una volta di più il nostro carattere di società perfettamente cloud neutral e carrier neutral”, conclude Olivier Micheli.