Una chiacchierata a tutto campo con il neo Presidente dell’associazione delle imprese che forniscono tecnologie per i mercati finali dell’Energia, delle Infrastrutture e Building e dell’Industria
Infrastrutture intelligenti, energia e digitalizzazione nel manufacturing: sono solo alcuni dei temi che si pongono al centro dell’attenzione in questo periodo di trasformazione digitale che non risparmia alcun settore. A Giuliano Busetto, che dallo scorso novembre è stato eletto Presidente di Federazione Anie, alla quale aderiscono oltre 1.200 aziende del settore elettrotecnico ed elettronico, con un’occupazione di 410.000 addetti e un fatturato aggregato 2015 di 54 miliardi di euro, e che soprattutto rappresentano il 30 per cento della spesa privata in Ricerca e Innovazione investita ogni anno in Italia, Data Manager ha chiesto di illustrare gli aspetti più qualificanti del programma Anie 2016-2020, ovvero quelli del suo quadriennio. «Non c’è dubbio che viviamo un momento di grande cambiamento e straordinarie opportunità», esordisce Busetto, sottolineando che «compito di Anie è promuovere questa rivoluzione molto rapida, che porterà nel giro di pochi anni a un nuovo modo di vivere nelle nostre case e nelle nostre città e a un nuovo modo di lavorare nelle nostre industrie». L’intento è quello di «far capire a mercato e istituzioni che le opportunità offerte dalla tecnologia, se ben indirizzate, porteranno beneficio per tutti. È per questo che nel mio programma di presidenza ho individuato tre driver di crescita, ovvero infrastrutture, energia e industria, in quanto ritengo che siano esattamente questi i tre ambiti in cui il tema tecnologico sta diventando preponderante», prosegue Busetto.
Infrastrutture ed energia
Più in dettaglio, partendo dalle infrastrutture, il neo Presidente di Anie intende con questo termine «sia le reti di pubblica utilità, cioè rete ferroviaria, rete energetica, reti di servizi e reti di mobilità, sia le costruzioni e gli edifici, con la loro ‘anima impiantistica’. È noto infatti che l’applicazione di tecnologie caratterizzanti rende il nostro sistema infrastrutturale ‘intelligente’, e quindi come Presidente Anie intendo valorizzarle adeguatamente, promuovendo azioni strutturate verso le istituzioni e la grande committenza». Passando a esaminare il secondo driver, Busetto sottolinea che «il settore energetico ha un ruolo fondamentale nella crescita del Paese, ed è anche per questo che Anie presidia dal punto di vista tecnico e legislativo la grande evoluzione in atto nel sistema elettrico nazionale verso la generazione distribuita». Non solo: il Presidente Anie annuncia di voler «sostenere le tecnologie più innovative e promettenti, tra cui i sistemi di accumulo, i sistemi per la mobilità elettrica e la produzione da fonti rinnovabili, con grande attenzione al tema dell’efficienza energetica, che è nello stesso tempo un dovere sul fronte della sostenibilità ambientale e una grande opportunità dal punto di vista industriale», evidenziando anche «i benefici dati dall’evoluzione tecnologica di componenti e sistemi come motori elettrici ad alta efficienza, trasformatori a basse perdite e condensatori per il rifasamento dei carichi elettrici».
La digitalizzazione del manifatturiero
Infine, la digitalizzazione del manifatturiero, che costituisce il «tema cardine per rafforzare l’industria italiana e garantirne la competitività a livello globale», fa notare Busetto, sottolineando che «il futuro della smart factory passa attraverso la progressiva adozione di tecnologie abilitanti e caratterizzanti, come IoT, Robot collaborativi, Cyber security, Additive Manufacturing, Cloud Computing, Big Data e Analytics, Realtà aumentata, Simulazione e Integrazione software verticale/orizzontale, e soprattutto attraverso la consapevolezza che la personalizzazione delle produzioni di massa, la flessibilità produttiva e la riduzione del time to market sono i veri fattori di successo per le imprese manifatturiere».
Sostenere l’Industria 4.0
La digitalizzazione nel manifatturiero porta direttamente al tema del momento, quell’Industria 4.0 di cui molto si discute recentemente. Logico quindi chiedere quali siano le priorità dell’Associazione a questo riguardo. Sul punto, le idee sono chiare: «Industria 4.0 è un processo di trasformazione in rapida accelerazione. La vera sfida delle imprese oggi è quella di anticipare le richieste del mercato, riorientando le strategie aziendali. Ma l’Osservatorio Smart Manufacturing del Politecnico di Milano ha rilevato che quasi il 40% delle imprese industriali dichiara di non conoscere il tema smart manufacturing, pur in presenza di forti differenze tra i diversi comparti industriali», evidenzia Busetto, spiegando che «da questo dato è chiaro che la nostra priorità deve essere quella di promuovere azioni formative a ogni livello: sui manager e sugli imprenditori perché sono loro, con le decisioni sugli investimenti, ad avere un ruolo chiave; sui giovani perché dobbiamo avere in breve tempo nuove professionalità con conoscenze trasversali e multidisciplinari; sui lavoratori perché sarà necessario un forte reskilling di competenze». Dal punto di vista operativo, Anie intraprenderà «alcune azioni a nostro avviso molto concrete e utili: innanzitutto promuoveremo un calendario di incontri tecnici per fare formazione su cosa sia Industria 4.0, soprattutto a favore delle piccole e medie imprese che costituiscono gran parte del tessuto manifatturiero italiano», anticipa Busetto. Non solo: «Avvieremo a breve uno sportello di consulenza alle aziende sulle agevolazioni previste dal Piano del Governo Industria 4.0 (iper-ammortamento e super-ammortamento; credito d’imposta alla ricerca; finanza a supporto di Industria 4.0), e continueremo a collaborare sempre più intensamente con le eccellenti Università tecnologiche del nostro Paese e daremo il nostro contributo per aggiornare corsi e didattica secondo concetti più moderni e integrati, come già avviene in altri Paesi d’Europa», conclude Busetto.