La Cina mette al bando Pokémon Go

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La Cina blocca Pokémon Go per valutare se esistano eventuali minacce alla sicurezza nazionale e per la privacy degli utenti

Si sa che la Cina è particolarmente diffidente nei confronti delle aziende straniere. La censura infatti colpisce molti dei servizi utilizzati dagli utenti di tutto il mondo come Google. Facebook è praticamente bloccato in buona parte del Paese ma pare che potrebbe anch’esso piegarsi alle direttive di Pechino pur di accedere all’enorme bacino di utenza cinese. Oggi anche l’app più celebre del 2016, ovvero Pokémon Go, deve vedersela con la censura governativa.

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L’ente cinese che si occupa della gestione dei media ha ufficialmente vietato la distribuzione del gioco di Niantic non concedendole la distribuzione. Con questa misura la Cina ritiene di aver adottato “un alto livello di responsabilità per la sicurezza nazionale e la sicurezza della vita e dei beni delle persone”. Il Governo aprirà quindi un’indagine per valutare se effettivamente esiste un problema di questo tipo. Nello specifico, la Cina teme che gli utilizzatori di Pokémon Go possano diventare vittime di incidenti stradali ma soprattutto si vogliono evitare minacce “alla sicurezza dell’informazione geografica”. In sostanza Pechino non vuole che i propri cittadini finiscano per scoprire installazioni militari o altri luoghi top secret durante la ricerca dei Pokémon e che i loro dati personali finiscano nelle mani delle agenzie di intelligence straniere.

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