Le forze al servizio di Mosca avrebbero usato un malware Android per rintracciare e colpire l’artiglieria di Kiev
Ancora una volta gli hacker russi dietro un’azione di guerra che questa volta interessa il confine ucraino. Grazie a un malware veicolato tramite un’app per Android, gli smanettoni collegati al governo di Mosca sarebbero riusciti a intercettare, monitorare e sabotare l’arsenale degli indipendentisti che lottano nell’est del paese contro la volontà di Putin di annettere la nazione alla grande Russia. Stando a un report di CrowdStrike, le forze di Kiev avrebbero perso, in due anni di conflitto, più della metà della propria artiglieria, grazie all’intrusione in una popolare applicazione, usata dai militari per comunicare la loro posizione.
Cosa è successo
Attraverso un sapiente gioco di hacking, gli hacker Fancy Bear, gli stessi che hanno bucato prima delle elezioni USA i server del partito democratico, hanno infilato un trojan nel codice del file .apk usato dall’esercito per installare l’app sui terminali Android. A quel punto è diventato facilissimo monitorare i messaggi e scoprire così dove si trovavano i mezzi e le armi nemiche. Secondo l’agenzia di sicurezza CrowdStrike, il malware in questione sarebbe in giro dalla fine del 2014, quando il conflitto non pendeva ancora dalla parte della Russia. Alla luce delle recenti informazioni si capisce perché Mosca fosse costantemente aggiornata sulle mosse dei ribelli ucraini, tramite il lavoro di un team che, giorno dopo giorno, viene sempre più considerato come parte integrante del GRU, il servizio di Intelligence russo.