Google punta su Raspberry Pi: entro il 2017 una grossa novità

Il gigante è rimasto affascinato dal potenziale del mini-PC che potrebbe sfruttare l’ecosistema Android per lo sviluppo di nuovi progetti

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Da kit di base per appassionati e hobbisti a strumento per il business. Con il lancio di Pi Compute Module 3, Raspberry si è assicurato l’ingresso nel mondo enterprise, grazie a un sistema così piccolo ma estremamente funzionale, che può potenziare grandi apparati multimediali. Le novità per la Foundation non si fermano qui, visto che anche Google ha deciso di scommettere sulla piattaforma. Al momento non si conoscono i dettagli dell’accordo annunciato sul blog ufficiale ma è sicuro che entro il 2017 Big G entrerà nei progetti della startup, portando un bel po’ di novità in casa Raspberry. In che modo? Prima di tutto ascoltando le richieste di sviluppatori e maker, quelli che hanno permesso al mini-PC di diventare così famoso, anche al di fuori della community di riferimento.

Assieme è meglio

Stando alle prime indiscrezioni, la compagnia di Alphabet sarebbe pronta a lanciare una versione ad-hoc di Android per la scheda, dopo che in tempi recenti Raspberry Pi 3 è stato aggiornato per supportare l’Android Open Source Project (AOSP). Questo vorrà dire, almeno in teoria, realizzare un ecosistema comune per chi lavora su Pi (e dunque Linux) e Android, per la finalizzazione di prodotti hardware e software che non possiamo nemmeno immaginare. Per raccogliere le opinioni di maker coinvolti su Raspberry Pi, Google ha pubblicato un questionario online (in inglese), attraverso il quale raccogliere basilari informazioni che l’aiuteranno a mettere in atto un piano di intervento concreto a beneficio dell’universo DIY.

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