Sicurezza: quali sono i comportamenti dei bambini che fanno scappare Babbo Natale?

Con il Natale alle porte, i bambini di tutto il mondo sono in trepidante attesa di ricevere i regali da Babbo Natale, sicuri di essersi comportati bene. Kaspersky Lab ha invece condotto un’indagine per individuare in quali Paesi, negli ultimi 12 mesi, i bambini sono stati colpevoli di comportamenti online pericolosi.

Lo studio, basato sulle statistiche mondiali del modulo Parental Control, indica che la maggior parte dei tentativi di visitare siti pericolosi da parte di minorenni sono stati registrati in Israele (775), seguito da Regno Unito (460), Stati Uniti (352), Svezia (345) e Canada (302). L’Italia si classifica al diciottesimo posto, con 145 tentativi per utente.

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L’indagine, condotta da dicembre 2015 a novembre 2016, include dati raccolti dalle soluzioni di sicurezza Kaspersky Lab per Windows e Mac OS X con il modulo Parental Control attivo. Le statistiche si basano sul numero di tentativi di visite che il modulo registra su siti che rientrano tra le sette categorie pre-configurate*, ovvero quelle ritenute più pericolose per i bambini dagli esperti di Kaspersky Lab. Le statistiche sono presentate come numero di tentativi per utente all’anno.

I risultati dell’indagine indicano che i bambini del Giappone sono al primo posto tra quelli che provano a visitare siti che rappresentano “Contenuti per adulti” (39 tentativi) e da cui è possibile scaricare “Software, audio, video” (104), categoria che include siti con contenuti senza licenza e in cui i bambini italiani occupano il quinto posto (59). Emerge, inoltre, che i giovani italiani sono i più interessati alle scommesse (3,6 tentativi) mentre i bambini israeliani mostrano, invece, interesse per l’alcol, il tabacco, i narcotici (687 tentativi per utenti) e le armi (3,8). I bambini portoghesi sono i più frequenti visitatori di siti con linguaggio esplicito (60), mentre gli italiani si trovano in ottava posizione (31). La maggior parte dei tentativi di accesso a pagine con contenuti violenti provengono dai bambini degli Stati Uniti (1,8), mentre gli italiani, in questa categoria, si classificano al sesto posto (1,1).

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É importante però notare che non tutti i tentativi sono volontari: per esempio, i bambini possono finire su uno di questi siti cliccando accidentalmente su un banner o un link condiviso da qualcun altro. Al contempo, un’altra indagine condotta da Kaspersky Lab nel 2016, che ha coperto 3.780 famiglie in sette Paesi, ha evidenziato che, per loro stessa ammissione, i giovani russi e americani hanno provato più degli altri bambini a nascondere le prove di attività online potenzialmente pericolose ai propri genitori, oltre ad usare contenuti inappropriati per i bambini.

“La conoscenza è potere, come dice il detto, e questo è vero soprattutto per i genitori che al giorno d’oggi devono proteggere i bambini dalle informazioni indesiderate e a volte pericolose, sia nel mondo reale che virtuale”, ha commentato Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab. ”Una mamma o un papà non possono sempre essere accanto ai propri figli per prevenire l’accesso a, per esempio, contenuti pornografici o siti che promuovono l’uso di droghe. É per questo motivo che le soluzioni IT specializzate sono così importanti per avvisare i genitori ed evitare che i bambini incontrino questo tipo di contenuti”.