C’è molta eterogeneità nel mondo della realtà virtuale: tra prodotti di medio livello e gadget più costosi, ecco chi sta guadagnando dal settore
Da un paio di anni si parla del VR come di un contesto che diventerà predominante nel prossimo futuro. Come spesso (sempre) accade, nel mondo della tecnologia, il successo va coltivato nel tempo così da farlo durare il più possibile. Ecco perché ci sono già diverse compagnie che dal virtuale stanno guadagnando un bel po’ di soldini, dedicando sforzi e sviluppo a nuove piattaforme di interazione, che si tratti di intrattenimento o di ambienti più professionali. Una ricerca di 01 consulting ha fatto maggiore chiarezza sul panorama attuale, andando nello specifico delle fette guadagnate da ogni brand con i vari prodotti.
I numeri
In cima ai ricavi migliori c’è Sony, che con il 30% di market share ha praticamente cannibalizzato il settore visto il successo di PlayStation VR. A seguirla c’è Facebook (11%) con i suoi Oculus e Google (8%), seppur i DayDream VR siano ancora un mistero e in giro si trovino solo i Cardboard. I Gear VR di Samsung si piazzano dietro i colossi, giusto prima di HTC Vive e di tutta la marea di gadget usciti sinora, oltre una decina. La varietà delle applicazioni è impressionante: video giochi certo, ma alcuni device, come gli Oculus, si stanno rivelando un ottimo compagno per spostare più in là i limiti del possibile in ogni campo, dalla marina alla medicina, passando per l’automotive e l’Industry 4.0. Le cifre riportate sopra potrebbero cambiare notevolmente nel corso dei prossimi mesi, con l’avvicinarsi degli acquisti natalizi molti sceglieranno il regalo VR (magari per sé), in un contesto dove Sony pare poter affermare ancora di più la propria leadership.