La Turchia chiede ad Apple di sbloccare l’iPhone di Mevlut Mert Altintas. La Mela potrebbe agire come nel caso di San Bernardino
Ancora una volta Apple è costretta a scegliere tra difendere la privacy dei suoi utenti o supportare le indagini delle forze dell’ordine. La Turchia ha chiesto all’azienda di Cupertino di sbloccare l’iPhone 4S di Mevlut Mert Altintas, l’uomo che ha ucciso l’ambasciatore russo Andrei Karlov durante una mostra fotografica ad Ankara. Le autorità turche sono riuscite ad entrare in possesso dello smartphone dell’omicida ma non a penetrare i sistemi di sicurezza utilizzati da Apple. La Russia avrebbe inviato un team di esperti proprio per lavorare allo sblocco del dispositivo.
Basandosi sul caso di San Bernardino, Apple non dovrebbe accettare la richiesta della Turchia. In quell’occasione la Mela si rifiutò di procedere allo sblocco dell’iPhone di uno degli autori della strage al centro per disabili come richiesto dall’Fbi. In quel periodo il CEO di Apple, Tim Cook, difese strenuamente la scelta della sua azienda e ottenne il sostegno di quasi tutta la Silicon Valley. In seguito l’Fbi ha tentato di imporre lo sblocco per vie legali salvo poi pagare 1,3 milioni di dollari ad team di hacker che riuscì poi a penetrare nello smartphone.