Il disinteresse nei confronti di Apple e Samsung fa scendere ulteriormente i numeri di un settore che adesso potrebbe subire il ritorno dei convertibili
Il terzo trimestre del 2016 ha segnato un altro numero in negativo per le vendite dei tablet: quasi il -15% secondo gli analisti di IDC, che hanno rilasciato i numeri circa l’andamento del particolare segmento di mercato. Stando all’agenzia, da luglio a settembre di quest’anno, sono stati spediti circa 43 milioni di tablet, un incremento rispetto al secondo trimestre del 2016 ma una perdita del 14,7% nei confronti dello stesso periodo del 2015. Stando a IDC, le motivazioni dietro un calo del genere sarebbe prettamente economiche e da individuare nell’esistenza di molti dispositivi a basso costo che, fondamentalmente, permettono di godere di un’esperienza simile dei top di gamma dei brand più famosi.
Cosa succede
Jitesh Ubrani, senior research analyst di IDC ha detto: “La corsa alle prime posizioni è qualcosa che abbiamo già sperimentato in passato; un elemento dannoso per la crescita del mercato sul lungo periodo soprattutto quando prodotti convertibili possono essere visti come device unici e non sempre sostituti del PC”. In poche parole, i consumatori sembra stiano preferendo 2-in-1 e detachable da affiancare al loro computer in ufficio piuttosto che i tablet, che godono di un’estrema mobilità e versatilità ma limitati quando le necessità si fanno maggiori (pensiamo alla scrittura di un documento in treno o in qualsiasi altro luogo che non sia il proprio posto di lavoro). La differenza, più che l’hardware, la fa il software. Sia gli iPad di Apple che i Galaxy di Samsung, due dei marchi che più di altri hanno sofferto la perdita di interesse nel settore, supportano accessori e gadget tesi a estendere la produttività in mobilità, come mouse e tastiere. Ma iOS e Android non possono contrastare le funzioni e lo spirito di adattamento di Windows 10, nato proprio per essere cross-platform e interoperabile.