Nuovamacut Live 2017: la Fabbrica 4.0 come motore del cambiamento

La convention annuale è tutta qui: oggetti connessi, realtà virtuale e 3D aprono la strada all’innovazione in azienda, che fa bene al business ma anche al mondo. Ecco in che modo

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Cogliere le opportunità del presente per trasformarle in valore strategico nel futuro. Questa è la linea che guida l’operato di Nuovamacut, azienda leader nel campo dell’offerta di soluzioni CAD, PDM e PLM. Dal 2008 fa parte del gruppo TeamSystem, che nel tempo ha consolidato sempre di più la propria presenza nel mondo dei software per professionisti e aziende. Come un anno fa, Nuovamacut Live 2017 è il momento migliore per incontrare partner e clienti, a cui raccontare in che modo poter beneficiare dei nuovi paradigmi tecnologici che fanno volare il business.

A Bologna, dove per l’occasione la compagnia ha raccolto oltre mille persone, si è parlato di Fabbrica 4.0 e dei suoi risvolti all’interno di concreti ambienti produttivi ma anche del ruolo di SolidWorks (di cui Nuovamacut è rivenditore certificato e unico centro di assistenza, formazione e consulenza in Italia), realtà virtuale, automazione e tanto altro.

Talking about revolution…

L’introduzione della giornata spetta a Sauro Lamberti, Amministratore Delegato di Nuovamacut: “Siamo giunti alla sesta edizione del nostro Live ma ogni volta è come se fosse la prima. Perché? La tecnologia cambia velocemente e così anche i nostri modi di pensare al domani. L’Industry 4.0 rappresenta un insieme di processi a cui già, in buona parte, diamo seguito ogni giorno. Il termine viene spesso proceduto da rivoluzione, perché dietro a esso vi è una profonda rottura con il passato.

La conseguenza principale riguarda la creazione di un gap evidente di competitività e di sostenibilità della crescita, che distanzierà le aziende pronte a cavalcare l’onda da quelle decise a far passare il trend, come se tra un po’ tutto tornerà come prima. E invece no, la trasformazione in atto è concreta e tangibile, più di quanto si pensi, e cambierà totalmente le regole del gioco. Pensiamo alla stampa 3D: quanto risparmiano oggi le compagnie realizzando nei propri laboratori 5 mila prototipi in sole 24 ore? Quanto vantaggio competitivo ottengono nei confronti della concorrenza? Sono queste le domande che i manager dovrebbero porsi, riflettendo sull’indirizzo che vogliono seguire soprattutto in momenti di destabilizzazione, come quelli post crisi”.

Ottimizzare le risorse

Di norma, quando si parla di Fabbrica 4.0 ci si riferisce a tecniche, contesti e ambiti che valicano continuamente il confine tra consumer e business: gli occhialini VR per il gioco che diventano finestre magnifiche per presentazioni in ufficio, sensori di rilevazione che dalla casa vengono spostati in aeree cantiere ma anche all’uso di Uber, come alternativa sia per spostarsi in vacanza che in trasferta. Tutto farebbe pensare a un’utilità diretta per il consumatore, ma in realtà a beneficiarne è l’intero ecosistema nel quale siamo proiettati e, in globale, la natura stessa.

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Lo ha spiegato Davide Centomo, Direttore Tecnico di Nuovamacut: “L’8 agosto 2016 l’uomo ha terminato le risorse annuali che la terra ci offre. Ogni 12 mesi il limite si accorcia sensibilmente, per colpa di due fattori: la crescita demografica e il consumo sfrenato dell’energia. Bisogna cambiare rotta, alleggerendo la nostra impronta distruttiva; in altri termini, prediligendo la sostenibilità e la competitività. Cosa c’entra la tecnologia con tutto ciò? La digitalizzazione, l’Internet delle Cose, il cloud, sembrano soluzioni atte solo a semplificare la vita al lavoratore e invece contribuiscono anche a far risparmiare sui costi, sia economici che organici. Adottare server sulla nuvola, eliminare la carta, collaborare in remoto evitando di spostarsi per ore solo per dar seguito a un incontro di pochi minuti: tutto contribuisce a spendere meno ed essere più smart”.

Dalla corrente a Facebook

La tecnologia modifica i rapporti tra le persone ma anche le metodologie di fruizione dei servizi; non si può parlare di effetti negativi o positivi ma di uno “switch” necessario. Lo sa bene Giampaolo Bassi, CEO di Solidworks Dassault Systemes: “Nel 1926 arrivava negli USA, per la prima volta, l’elettricità, che solo dopo decenni è diventata globale. Qualche anno dopo, Facebook, che è pur sempre un’innovazione tecnica (sfrutta elementi peculiari della Terza Rivoluzione Industriale), c’ha messo molto meno a entrare nelle case di 1 miliardo di utenti. Vuol dire che la tecnologia segue uno sviluppo esponenziale, che accelera notevolmente con il passare del tempo. Ciò comporta un minore ciclo di vita per i prodotti e i software, che diventano obsoleti molto presto. La strategia deve mutare: non si possono più offrire sistemi chiusi ma piattaforme che evolvono, si adattano e migliorano con l’utilizzo. Non a caso SolidWorks supporta la digital transformation a 360 gradi, a qualsiasi livello di management”.

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Fagioli e Costa Concordia

Una delle testimonianze più interessanti è quella fornita da Fagioli, multinazionale italiana nata nel 1955. Il core-business guarda al panorama dei trasporti, all’ingegnerizzazione dei mezzi e allo spostamento di infrastrutture pesanti. Nicola Parente, Deputy Engineering Director di Fagioli ha spiegato come la Fabbrica 4.0 abbia supportato le ultime attività del gruppo: “Ci siamo occupati, assieme al registro navale nazionale, del riposizionamento della Costa Concordia arginata nei pressi dell’Isola del Giglio. Dopo un anno e mezzo dall’incidente, siamo riusciti a raddrizzare l’asse della nave, così da renderlo maggiormente stabile e in grado di navigare fino al porto di Genova. Solo le innovazioni tecniche del tower-lift e dello strand-jack hanno permesso di dar seguito a un progetto simile, di portata internazionale”.

Il futuro

Come è chiaro, siamo entrati davvero nell’era della Quarta Rivoluzione Industriale. Non solo i partner di Nuovamacut ma tante altre società usano già, giornalmente, gli Oculus Rift per operare in officine e studi medici, macchine automatizzate per aiutare i dipendenti e programmi gestionali avanzati. Cosa ci prospetta il futuro? Big Data, intrecci tra virtuale e reale, visione aumentata, machine-to-machine saranno preponderanti nel medio e lungo periodo. L’idea è di accompagnare la nuova umanità verso orizzonti più definiti, basati certamente sull’hi-tech e capaci di rispondere a esigenze diverse e multisettoriali.