Nel suo ultimo libro “Comportamenti aziendali ad elevata produttività” (Edizioni Guerini Next), Fabrizio Favini, consulente ed esperto di business development, spiega che «l’obiettivo di qualunque innovazione nel mondo del lavoro dovrebbe essere quello di aumentare la produttività». Le ragioni del declino di molte grandi imprese vanno cercate all’interno dell’organizzazione. Molto spesso, le decisioni (sbagliate) si basano sull’illusione della comprensione, la distorsione retrospettiva e la sopravvalutazione delle valutazioni fattuali.
Così le neuroscienze escono dai laboratori di ricerca ed entrano in azienda, con l’obiettivo di fornire gli strumenti per una migliore gestione dei comportamenti, delle emozioni e dell’atteggiamento collettivo. E soprattutto, per il successo dell’impresa, per migliorare la produttività e la qualità del clima nel quale si lavora. In Italia però, questo obiettivo si perde tra ideologie, alibi, falsi miti, e il risultato è un calo (0,3% l’anno) della ricchezza attribuibile al progresso tecnico, al miglioramento nella conoscenza e dell’efficienza nei processi produttivi. Un dato che evidenzia la difficoltà di crescita dell’economia italiana e che attira pochi investimenti. Come invertire la tendenza? «La risposta – spiega Favini – sta nell’integrazione tra neuroscienze e management. Se è vero che il profitto è il risultato dello sviluppo delle persone, esiste una correlazione diretta tra collaboratori soddisfatti ed elevate performance professionali.
Il mix di competenze, motivazione, capacità e condivisione degli obiettivi è il fattore chiave per migliorare la produttività e raggiungere il successo. E le neuroscienze ci spiegano come fare, indicandoci la strada». Il libro parte da un’analisi del comportamento umano sulla scena produttiva per dimostrare come la gestione degli aspetti sociali e non solo professionali sia diventato il fattore competitivo che stiamo cercando. Il supporto delle neuroscienze permette di capire come orientare i comportamenti collettivi sugli obiettivi, gestire i conflitti, comunicare con le emozioni. Al centro di tutto, ci sono le persone, le cui caratteristiche sociali e relazionali costruiscono la fisionomia di un’azienda.