L’Intelligenza Artificiale è per forza un male?

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A cura di Bernardo Centrone, amministratore delegato e head of Southern & Central Europe di Orange Business Services

“So che ho preso delle decisioni molto discutibili, ultimamente, ma posso darti la mia completa assicurazione che il mio lavoro tornerà ad essere normale”, dice HAL in 2001: Odissea nello Spazio. Nel 1969, lo scrittore di fantascienza Arthur C Clarke e il regista Stanley Kubrick predissero un futuro di computer autonomi al servizio degli esseri umani. Mezzo secolo più tardi, l’intelligenza artificiale sta diventando realtà, e tutti i più grandi nomi nel settore della tecnologia stanno sviluppando la propria intelligenza artificiale. Macchine intelligenti che probabilmente avranno effetti imprevedibili e senza precedenti sul modo in cui viviamo oggi.

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Abitiamo già un mondo pieno di macchine (però meno intelligenti). Dalle domande di prestiti e mutui ai suggerimenti di musica e film da parte di Apple, Netflix e Spotify, tutti si basano suuna qualche forma di intelligenza artificiale. I robot sono già in rete mentre le macchine intelligenti sono impegnate nell’analisi dei dati a beneficio di interi settori industriali. Il mercato dell’Intelligenza Artificiale dovrebbe raggiungere un valore di circa $23 miliardi entro il 2025.

La gente è spaventata. Oltre la metà (58%) della popolazione del Regno Unito teme l’impatto dell’IA sull’umanità, mentre il 41% crede addirittura che ci distruggerà, secondo unsondaggio dell’Università di Sheffield. “È probabile che in un prossimo futuro vedremo i robot integrati nella società come commessi, receptionist, medici, baristi e anche come badanti e tate per i nostri anziani e bambini”, ha detto Noel Sharkey, professore emerito di intelligenza artificiale e robotica all’Università di Sheffield.

Rischi e impatti enormi

L’IA sostituirà gli esseri umani sul lavoro, trasformerà lo sviluppo economico e provocherà una cesura nella vita quotidiana. L’occupazione ne sarà certamente influenzata – ci sono già un milione di robot che sostituiranno i lavoratori nelle fabbriche del gigante dell’elettronica cinese, Foxconn.
Lavorare sulle automobili che si guidano da sé ha creato problemi etici difficili, ad esempio: cosa dovrebbe fare una macchina intelligente quando, coinvolta in un incidente, realizza che ogni alternativa disponibile causerà vittime? Come deve scegliere chi uccidere e chi risparmiare? Al di là di questo, un’indagine recente ha identificato che esiste anche la possibilità di un collasso finanziario totale causato da algoritmi che interagiscono in modi inattesi.

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Il professore di scienze cognitive Gary Marcus mette in guardia dal fatto che i computer possano un giorno competere con gli esseri umani in battaglie per le risorse e l’autoconservazione, mentre il filosofo Nick Bostrom sottolinea che l’intelligenza delle macchine non significa che condivideranno automaticamente valori umani come l’altruismo e la benevolenza.

Mentre la sua compagnia sta creando IA, il CEO di Tesla Elon Musk avverte che senza supervisione nazionale e internazionale “stiamo evocando il demone”. Musk ha fondato la società di ricerca senza scopo di lucro OpenAI per capire come gestire l’IA. Razionalmente, non si può ignorarlo. Anche il professor Stephen Hawking ha detto l’anno scorso che l’IA potrebbe portare alla distruzione dell’umanità, ma dev’essere proprio così? Forse no, ma abbiamo bisogno di una leadership adeguata per gestire l’adozione di questa potente tecnologia.

Un rapporto del Comitato ristretto del governo britannico avverte che il Regno Unito, insieme ad altri governi, “manca di leadership” nel prepararsi all’impatto che avranno le macchine intelligenti. Il Comitato vuole stabilire una ‘Commissione sull’Intelligenza Artificiale’ che “identifichi i principi per governare lo sviluppo e l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale, e stimoli il dibattito pubblico.”

Ma non tutti sono allarmati. Pur ammettendo che l’IA avrà un impatto sulla vita quotidiana, un rapporto dell’Università di Stanford sulle implicazioni sociali ed economiche dell’intelligenza artificiale afferma che non esiste alcuna minaccia immediata, tuttavia “non è troppo presto per un dibattito pubblico su come dovrebbero essere condivisi i frutti economici delle tecnologie di IA”.

L’industria riconosce i rischi di uno sviluppo senza ostacoli

In quello che potrebbe essere un tentativo di risolvere alcuni di questi problemi, Microsoft, Amazon, IBM, Facebook, Google e altri hanno lanciato un nuovo gruppo di nome “’Partnership on AI” che si concentrerà su come aiutare la gente a comprendere queste tecnologie. Il gruppo “farà ricerca, raccomanderà le migliori pratiche, e pubblicherà i risultati delle sue ricerche in modalità di licenza aperta in ambiti quali etica, equità e inclusione; trasparenza, privacy, e interoperabilità; collaborazione tra persone e sistemi di IA; e affidabilità e robustezza della tecnologia”, hanno detto.

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Il ricercatore di Google Chris Olah ha recentemente scritto sul suo blog: “Crediamo che sia essenziale limitare le preoccupazioni circa la ricerca nell’ambito dell’apprendimento delle macchine, e iniziare a sviluppare approcci pratici per creare sistemi di IA che operano in modo sicuro e affidabile.”

A preoccupare non sono solo i grandi problemi, ma anche definire i dettagli dell’IA: cosa succede se una macchina che apprende da sola decide di mettere qualcosa di bagnato all’interno di una presa di corrente? Come si fa a evitare che una macchina intelligente compia azioni socialmente inaccettabili senza soffocare il suo impulso ad imparare? L’impatto profondo dell’intelligenza connessa significa che il settore sta progredendo molto più rapidamente del quadro normativo che dovrebbe esistere per governarlo. Ad esempio, la ricerca sulle auto intelligenti pone domande che rimangono senza risposta circa la legittimità e la colpevolezza a livello legale, e queste domande hanno implicazioni che vanno al di là di dei veicoli collegati e si applicano all’intero mercato IA. Anche se i benefici di produttività potrebbero essere immensi, il profondo impatto dell’intelligenza connessa significa che è essenziale gestire bene la sua introduzione. La verità è che l’IA non è intrinsecamente cattiva, ma se non riusciremo a far fronte alle sfide fondamentali della sua proliferazione è molto più probabile che lo diventi.