Grazie a nuove acquisizioni, Intel sta lavorando a processori in grado di aumentare la capacità di apprendimento dell’intelligenza artificiale
Molte grandi aziende della Silicon Valley come Google e Facebook hanno fatto enormi passi da giganti nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Microsoft ad esempio ha scelto di fornire l’architettura software a OpenAI, azienda fondata da Elon Musk insieme ad altri importanti figure del mondo hitech per lo sviluppo di macchine senzienti “buone”. Intel è rimasta indietro rispetto ai concorrenti ma è pronta a recuperare terreno.
Nel corso dell’AI Day di San Francisco il numero uno dell’azienda statunitense, Brian Krzanich, ha confermato che la sua società è pronta “a dare vita alla prossima generazione di intelligenza artificiale”. L’obiettivo è quello di renderla accessibile non solo ai colossi dei Big Data ma anche a “aziende, governi, Ong, e alla società nel suo complesso”. Intel ha quindi avviato una serie di acquisizioni per realizzare il suo progetto. Oltre a Nervana e la sua tecnologia di deep learning, l’azienda di Santa Clara ha anche acquistato Movidius e SaffronTech. La prima sta progettando una tecnologia per consentire all’intelligenza artificiale di riconoscere l’ambiente circostante mentre la seconda opera nel settore del machine learning. A ciò si aggiunge la partnership con Google per le piattaforme multi-cloud aziendali.
Intel sta quindi lavorando all’architettura necessaria allo sviluppo dell’intelligenza artificiale vera e propria e in particolare conta di ridurre il tempo necessario affinché le AI possano imparare. “Vogliamo che si passi dai giorni alle ore, e poi dalle ore ai minuti”, ha sottolineato Krzanich. Soluzioni come Lake Crest dovrebbero arrivare nella seconda metà del 2017 ma la vera rivoluzione arriverà solo nel 2020. Entro 3 anni Intel conta di realizzare un processore in grado di accelerare la capacità di apprendimento dell’intelligenza artificiale di 100 volte rispetto a quella attuale.