Non ci sarebbe una complessa compagna dietro gli hacker che si sono intrufolati nei database dell’azienda ma solo la volontà di rivendere merce rubata
Sei milioni di clienti di H3G UK sono caduti nella tana di un team di hacker. La notizia, confermata durante il fine settimana, ha destato non poche preoccupazioni anche nel resto d’Europa, dove è forte la presenza dell’operatore. Eppure, dalle prime rilevazioni, pare che dietro l’azione che ha messo in ginocchio circa due terzi del totale di utenti fedeli al marchio, non vi sia una complessa campagna globale ma solo l’intenzione, di uno sparuto gruppo di persone, di ricavare un po’ di soldi facili dal breach. Prima di tutto il metodo: nessuna falla o programma di phishing, la violazione del database con la lista dei consumatori su cui sarebbero state attivate promozioni di upgrade è avvenuta sfruttando l’accesso al sistema di un dipendente.
La scoperta
Le forze dell’ordine lo hanno scoperto quando gli hacker hanno attivato otto nuovi smartphone destinati ad altrettanti utenti, probabilmente inventati, da rivendere poi sul mercato in nero. A questo punto sono stati fermati, e già rilasciati in attesa di ulteriori indagini, tre uomini inglesi, che si crede siano coinvolti nel misfatto. Come detto, la situazione non è preoccupante dal punto di vista della sicurezza informatica delle infrastrutture di 3, quanto dalla crescita di tentativi di furto dei dispositivi gestiti dal brand. Lo ha spiegato un portavoce al Telegraph: “Nelle ultime quattro settimane abbiamo registrato un incremento delle sottrazioni di terminali, sia negli store che online. Per questo lavoriamo a stretto contatto con le autorità tanto che, ad oggi, sono stati rintracciati circa 400 smartphone trafugati nei negozi e otto trasferiti tramite attività illegali di upgrade del servizio”.