La versione 7.0 è arrivata da meno di tre mesi ma già si fa largo tra la folta schiera dei sistemi operativi. L’obiettivo è soppiantare Lollipop
Il primo lancio è avvenuto a fine agosto, su uno sparuto numero di dispositivi e per lo più in fase di test. Il vero coming out di Android 7.0 Nougat è però avvenuto a ottobre, con la presentazione dei Google Pixel e Pixel XL. Sono in fatti i due smartphone made in Big G i primi ad aver mostrato tutte le potenzialità di un sistema operativo che non rivoluziona esteticamente il predecessore Marshmallow ma integra funzioni interessanti, come la piattaforma per la realtà virtuale DayDream. Dopo un periodo così breve era lecito aspettarsi un’adozione minima di Nougat e infatti così è: ad oggi si trova sullo 0,3% di tutti i dispositivi Android attivi al mondo, tra cui appunti i Pixel e gli LG V20 (ce l’ha di default), G5 e poco altro.
Destinato a vincere
Come abbiamo scritto qua, tanti produttori hanno già annunciato l’arrivo dell’update sui loro telefoni di puntaed è allora probabile che nel giro di un anno Android 7 possa soppiantare sul serio quello che oggi è l’OS per eccellenza nel mondo del robottino verde: Lollipop. Quest’ultimo è installato sul 34,1% dei terminali, qualcosa in più del 24% di Marshmallow (in crescita negli ultimi mesi) mentre KitKat e Jelly Bean continuano a perdere quota, rispettivamente con il 25,2% e 13,7%. Prosegue l’inesorabile declino delle release più vecchie, come Ice Cream Sandwich e Gingerbread, che passano entrambe all’1,3% della torta e che sono destinati a uscire dal mercato entro breve. Android resta un ecosistema frammentato ma estremamente vincente. Gli ultimi dati confermano come il software detenga l’88% di tutti gli smartphone spediti nel terzo trimestre del 2016, per un totale di 328 milioni di device, un salto del 10,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; un risultato che impatta sulle vendite dei concorrenti: Apple, ad esempio, è scesa dal 13,6% al 12,1% in soli 12 mesi.
