Il 2017 di ARXivar tra voglia di internazionalizzazione e slancio verso il cloud

Alberto Carrai, direttore commerciale di Able Tech, fa il punto sulla strategia per i prossimi mesi che segue tre linee principali: fatturazione elettronica tra privati, PEC e mobilità

Un 2016 in costante crescita e un parco utenti davvero invidiabile. I numeri più recenti di Able Tech, la software house italiana che sta dietro il successo di ARXivar, una delle piattaforme di Information & Process Management più diffuse nel nostro Paese, sono chiari: +10% di fatturato rispetto al 2015 e un ecosistema che oggi comprende oltre 2.500 clienti e 230 business partner certificati.

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Nata come piattaforma di gestione dei processi e dei documenti, ARXivar nel tempo è maturata fino a diventare la scelta principale di quelle aziende che necessitano di un software centralizzato che possa gestire ogni informazione strategica interna: dall’archiviazione al controllo delle informazioni in entrata e uscita, fino al ciclo di vita di una procedura e il supporto di firma digitale e grafometrica. Ma non potremmo limitarci a questo, perché le ultime novità raccontano di fatturazione elettronica tra privati, posta certificata e soluzioni in cloud.

Al recente SMAU 2016 abbiamo avuto l’opportunità di parlarne con Alberto Carrai, direttore commerciale di Able Tech: «Non possiamo che essere soddisfatti dei risultati degli ultimi mesi ma siamo già proiettati al futuro. Al centro della strategia per il 2017: un servizio di fatturazione elettronica B2B, ARX PEC e ARXivar Next.

Fatturazione B2B

Già oggi Able Tech gestisce circa il 2% delle comunicazioni tra aziende e PA, ma con l’entrata in vigore, dal 1 gennaio, dello scambio solo in forma telematica anche da parte/verso privati, ARXivar ha deciso di ampliare il proprio campo di azione. Invoice Xchange (IX), il servizio nato per la gestione di tutto il processo d’invio delle fatture verso la Pubblica Amministrazione, permetterà anche nello scambio di fatture tra privati di generare, firmare digitalmente ed inviare le fatture elettroniche xml, ricevere le comunicazioni di conferma dal Sistema di Interscambio e portare in conservazione sostitutiva le Fatture Elettroniche per conto delle aziende, sollevandole dalla gestione di lunghe e tediose fasi manuali. Il portale permetterà inoltre di ricercare e consultare le fatture emesse, corredate dai messaggi e dalle notifiche del SDi, da qualsiasi device mobile. Stando a quanto affermato da Carrai, la fatturazione B2B digitale avrà un impatto concreto nella dematerializzazione di tutta una serie di flussi di business, con l’apertura di un nuovo mondo in cui bisognerà essere proattivi per conservare un ruolo di leadership.

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La PEC

Il secondo punto riguarda invece la posta certificata. «Finora i principali fornitori di caselle si sono prodigati nel donare all’utente un indirizzo email e un client da usare per le proprie comunicazioni certificate. Con il proliferare di account del genere, e il conseguente incremento nell’uso della PEC, questo non può più bastare. ARX PEC permette l’archiviazione automatica delle mail di qualunque gestore, in un ambiente cloud che ne assicura un’idonea protezione. Ovviamente ogni messaggio può essere arricchito di note e allegati e organizzato in thread, alla ricezione di una risposta correlata».

Il cloud

ARXivar Next è l’incarnazione di quello che un gestionale documentale dovrebbe essere al giorno d’oggi: semplice e user friendly. Si tratta di un software in cloud pensato specificamente per la forza lavoro in mobilità, che è solita usare smartphone e tablet per la produttività. «Le aziende chiedono sempre più soluzioni flessibili e versatili, oltre ad una riduzione degli investimenti iniziali – ci spiega il direttore commerciale. Nello sviluppo di Next, abbiamo pensato proprio a soddisfare simili esigenze, unite alla garanzia della gestione in sicurezza dei dati. ARXivar Next presenta un’interfaccia web responsive, che si adatta al tipo di dispositivo utilizzato. La particolarità è che, attraverso una totale personalizzazione in fase di configurazione, è possibile scegliere cosa far visualizzare al collaboratore, a seconda del ruolo e della mansione da svolgere».

L’accreditamento AgID

Un altro tassello da aggiungere a tali novità è il conseguimento del “bollino verde” da parte dell’AgID, Agenzia per l’Italia Digitale. Il riconoscimento permette ad Able Tech di porsi come fornitore autorizzato nell’erogazione di servizi di conservazione sostitutiva alla PA. Si tratta di un’abilitazione importante, che sottoporrà l’azienda al controllo costante delle attività di vigilanza, per l’accertamento del mantenimento dei requisiti di conformità.

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Sguardo all’estero

Ma non è tutto: tra aggiornamenti software e nuovi ingressi, il pensiero per il prossimo anno va all’internazionalizzazione. «Abbiamo investito molto in Italia ed è giusto guardare anche al mercato estero. Non nascondiamo di voler aprire sedi dove vi sarà l’opportunità ma in generale la voglia è di far sentire di più la voce di Able Tech in Europa. Il punto di partenza sarà il CeBIT di Hannover, dal 20 al 24 marzo, dove abbiamo già confermato la nostra presenza».