Yahoo! afferma di non aver creato un sistema che consente alle agenzie governative di accedere liberamente alle e-mail dei suoi clienti
Yahoo! è costretta nuovamente a difendersi dopo l’attacco hacker che ha portato al furto di oltre 200 milioni di credenziali dei suoi utenti. Reuters ha accusato l’azienda di Sunnyvale di aver supportato le agenzie governative nelle loro attività di spionaggio. “Si tratta di notizie fuorvianti. – ha dichiarato un portavoce di Yahoo! – Abbiamo sempre usato un criterio restrittivo nel consentire alle autorità di accedere ai dati personali dei clienti. Un controllo delle e-mail in entrata come viene descritto nel reportage non esiste nei nostri sistemi”.
Nello specifico Yahoo! è stata accusata di aver fornito oltre 500 milioni di e-mail, comprensive di allegati, ad agenzie come Fbi, NSA e servizi segreti. Con queste dichiarazioni la società guidata da Marissa Mayer non smentisce di aver consegnato informazioni sui suoi utenti a questi enti ma afferma che si è trattato di casi isolati.
La notizia ha ovviamente scatenato le reazioni dei difensori della privacy. L’American Civil Liberties Union, associazione che si occupa di diritti civili, ha parlato di un fatto “senza precedenti e incostituzionale”. “Gli utenti contano sul fatto che le società tecnologiche proteggano i loro diritti e difendano i loro dati di fronte a richieste di spionaggio”, sottolinea l’ACLU. Nel frattempo le altre aziende della Silicon Valley hanno preso le distanze da Yahoo!. Google, Microsoft ed Apple hanno rilasciato dichiarazioni simili in cui si afferma di non avere mai ricevuto richieste di questo tipo dal Governo e che se fosse successo si sarebbero opposte strenuamente.