Sinfo One più forte all’estero con Redfaire International

Il system integrator di Parma scommette sull’internazionalizzazione entrando nella joint venture che riunisce già quattro importanti attori europei in ambito Oracle

Non sta certo seduta sugli allori Sinfo One, società attiva nello sviluppo di soluzioni per la gestione d’impresa e nella system integration, che scommette decisamente sull’internazionalizzazione. Si apre così un capitolo nuovo per l’azienda nata a Parma nel 1984, nel cuore della Food Valley, fondata e guidata tuttora dalla famiglia Pomi, che dispone oggi di un team di 125 persone, con un fatturato annuo nell’ordine dei 13 milioni di euro. È infatti di metà ottobre l’annuncio della sigla di un accordo per entrare a far parte della joint venture Redfaire International, realtà che unisce già quattro importanti partner Oracle a livello europeo e che si pone l’obiettivo di rendere più facile per i propri clienti la gestione di progetti globali. «Per noi si tratta di un passo rilevante ma coerente con la nostra storia recente, visto che è da qualche anno che abbiamo iniziato a proporci all’estero, forti della nostra specializzazione per il settore del food, non solo nella consulenza IT e nell’implementazione di soluzioni, ma anche nell’organizzazione dei processi, che ci ha consentito di realizzare fuori dall’Italia un buon 12% del nostro fatturato nell’arco degli ultimi quattro anni» – esordisce Paola Pomi, direttore generale di Sinfo One, nel commentare con Data Manager le prospettive dell’accordo con Redfaire International.

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Nel segno di Oracle

«E se abbiamo ottenuto buoni risultati, superando alcune barriere, devo anche dire che non tutte le porte si sono aperte, scontando forse qualche resistenza dovuta alla nostra italianità, un carattere che come noto è molto apprezzato in ambito food o fashion, ma che talvolta può costituire un ostacolo» – prosegue Paola Pomi. Non si tratta di veri e propri ostacoli. «L’obiezione classica alla quale ci siamo trovati davanti è la classica domanda: “Non possiamo utilizzare un partner locale per questa implementazione”? Abbiamo ugualmente deciso di cercare un partner che avesse un carattere di internazionalità e che fosse forte soprattutto in Oracle JD Edwards Enterprise One, che è poi la soluzione che implementiamo di più all’estero, come dimostrato anche dal riconoscimento dell’Oracle Global Innovation Award, assegnatoci nel 2013» – spiega Paola Pomi.

Cinque campioni internazionali

È nato così il rapporto con Redfaire International, joint venture fondata nel 2014, e con la quale Sinfo One già collaborava in qualità di network partner. Più in dettaglio, oltre che su Sinfo One, Redfaire International può contare su altri quattro solidi partner di consulenza Oracle in Europa: Redfaire nel Regno Unito, Irlanda e Francia; Cadran, nell’ambito Benelux, FSS in Svizzera e Paesi di lingua tedesca oltre che Bielorussia; e infine Xperitus per l’area Nordics, cioè la Scandinavia. Le cinque diverse società che aderiscono alla joint venture operano in autonomia, ma si presentano con il marchio Redfaire International e operano congiuntamente per gestire i progetti internazionali di ampio respiro sulle soluzioni Oracle JD Edwards, con un team combinato di oltre 300 consulenti e un’esperienza maturata in più di mille progetti, presenza diretta in 15 paesi europei e solide partnership dove non vi è presenza diretta, come nelle aree Africa, Asia e Americhe.

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Obiettivi di una partnership

«Nell’ottica della joint venture, skill e investimenti vengono messi in comune, e come Sinfo One possiamo apportare le nostre competenze ERP verticali sia con la nostra soluzione SI Fides sia con Oracle JD Edwards, con una forte presenza nei mercati Food & Beverage e Engineering to Order, oltre che con i nostri investimenti nello sviluppo di soluzioni PLM, Product Lifecycle Management e EPM, Enterprise Performance Management» – osserva Paola Pomi, evidenziando anche vantaggi quali «la possibilità di aggiungere competenze ai rispettivi “core team” nei momenti in cui vi sia un picco di attività, oltre che la facoltà di attingere alle competenze tecnologiche e linguistiche dei diversi attori della joint venture per le necessità di localizzazione delle soluzioni». Infine, tra gli altri obiettivi di questo nuovo capitolo della storia di Sinfo One, «oltre che uno scambio proficuo di esperienze, che sia vantaggioso per tutti i diversi componenti della joint venture, ci aspettiamo un aumento della “pipeline” di attività all’estero, con sbocchi preferenziali ma non esclusivi verso Regno Unito, Francia e Germania» – conclude Paola Pomi.