Ricoh, più digitali e flessibili

Secondo una ricerca di Ricoh Europe, le medie imprese incontrano molti ostacoli nel loro percorso di crescita ed evoluzione. La digitalizzazione può rappresentare una concreta soluzione

Come ci si sente a essere un’azienda di medie dimensioni tra big e startup? Secondo una ricerca commissionata da Ricoh Europe a Coleman Parkes Research non benissimo, visto che nel vecchio continente queste soffrono della cosiddetta “sindrome del figlio di mezzo”, ovvero si sentono trascurate nel loro percorso di evoluzione, avvertendo maggiore attenzione per le compagnie consolidate e le nascenti, considerate più bisognose di supporto. Con molta probabilità è questa la causa secondo cui le medie aziende europee rischiano di perdere 5,7 milioni di euro di fatturato ogni anno, come conseguenza di una serie di barriere che ne ostacolano lo sviluppo. Su un totale di 75mila medie imprese in Europa, la perdita complessiva si attesta ogni anno sui 433 miliardi di euro, tanto da eguagliare quasi il PIL annuale del Belgio. Questo non vuol dire che i soggetti nostrani non abbiano ambizioni di crescita ma, secondo l’indagine, una serie di motivi ne impediscono il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Tra questi, il dover affrontare una serie di requisiti normativi complessi che richiedono ingenti investimenti (38% degli intervistati); le difficoltà nell’attirare nuovi talenti (per il 24% delle aziende); la complessità di ottenere finanziamenti per nuove tecnologie a supporto della crescita (31% del campione).

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Dare priorità all’innovazione

Se si considera che il 38% delle medie aziende europee vorrebbe quotarsi in borsa o effettuare operazioni di fusione e acquisizione, si capisce che la questione è davvero complessa e da affrontare con una certa urgenza. Per Ricoh Europe, i governi europei dovrebbero focalizzarsi maggiormente sulle modalità con cui regolamentare l’accesso alle risorse da parte del business medio. Una possibilità sarebbe tagliare il costo della burocrazia, come succede già per le startup e, qualora ciò non fosse possibile per ragioni di cassa, ci sarebbero delle alternative sicuramente utili, come l’allungamento delle scadenze per la presentazione di richieste e un’assistenza legale su misura. In merito alla ricerca, Davide Oriani, CEO di Ricoh Italia, ha spiegato che la maggior parte del supporto pubblico è rivolto alle piccole imprese. E mentre quelle grandi sono già abbastanza solide da badare a loro stesse, quelle di medie dimensioni si sentono seriamente trascurate. Ma quali sono i fattori di sviluppo su cui puntare? «Le imprese che vogliono puntare alla crescita – risponde Oriani – dovrebbero concentrarsi sulle tecnologie per la digitalizzazione, implementando per esempio fatturazione elettronica e flussi di lavoro automatizzati. Per questi soggetti è arrivato il momento di dare priorità all’innovazione per affrontare le sfide poste dal mercato».

La spinta allo sviluppo

Non a caso, tra i vantaggi ottenuti dalle medie aziende italiane che hanno già implementato tecnologie per la digitalizzazione vi è un miglioramento del servizio ai clienti (indicato dal 38% del campione), una riduzione dei costi (38% del campione) e un’ottimizzazione delle comunicazioni con i clienti (37% degli intervistati).

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Da oltre 80 anni, Ricoh aiuta le medie imprese a implementare soluzioni all’avanguardia, accrescendo i loro strumenti e potenzialità. Per questo, la multinazionale è impegnata a comprendere ogni aspetto di come le aziende di medie dimensioni operano, così da soddisfarne nel modo migliore le esigenze. La trasformazione digitale intesa da Ricoh procede sui binari dell’innovazione, che trasformano la produttività in un viaggio affascinante verso il futuro. La digitalizzazione può dare quella spinta necessaria per ritagliarsi uno spazio importante nel contesto internazionale. La parola d’ordine, come spesso accade in questi casi, è “flessibilità”. Una compagnia può benissimo operare a livello globale attraverso un unico sito web, mentre i dipendenti applicano il concetto di smart working, lavorando da casa o da qualsiasi altro luogo, sfruttando i loro dispositivi mobili. Le medie imprese più avanzate tecnologicamente stanno già raccogliendo i frutti di strategie simili, basate sull’interoperabilità di processi ed esperienze.