Il Tgo della sonda ExoMars continua a trasmettere dall’atmosfera marziana ma non c’è nessuna traccia del lander Schiaparelli
Sono momenti di grande tensione presso il centro di controllo dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) a Darmstrad, in Germania. Ieri sera il lander Schiaparelli si è staccato dalla sonda ExoMars per iniziare la fase di discesa sulla superficie di Marte. Il problema è che il dispositivo realizzato con il contributo di numerose aziende italiane non ha dato alcun segno di vita. Il Mro (Mars Reconnaissance Orbiter) della NASA non è riuscito a individuarlo in nessuno dei suoi passaggi nell’orbita marziana. Fortunatamente il Tgo (Trace Gas Orbiter) sta continuando a comunicare perfettamente. Gli esperti stanno ancora analizzando i dati della sonda orbitale per capire l’origine del problema.
Per l’Esa si tratta comunque di un successo a metà. L’obiettivo di Schiaparelli era infatti quello di testare la tecnologia necessaria all’atterraggio sul suolo marziano in vista della seconda fase della missione ExoMars, che prevede l’utilizzo di un trapano speciale di produzione italiana per l’analisi del terreno sul Pianeta Rosso. “È stata un’ottima decisione di andare per la prima volta con uno strumento di test”, ha detto il direttore generale dell’Esa, Jan Woerner.
Ora non resta che scoprire cosa è successo a Schiaparelli. “Non è stato un problema di comunicazioni. – ha assicurato all’Ansa il responsabile delle operazioni di volo dell’Esa, Paolo Ferri – Siamo delusi e preoccupati, ma le notizie che abbiamo finora non vogliono dire nulla ancora sull’esito dell’atterraggio: potrebbe essere successo di tutto”, ha detto il responsabile delle operazioni di volo dell’Esa, Paolo Ferri. Nel caso peggiore il lander non è riuscito ad accendere i retrorazzi necessari a frenare la rapida caduta e si è schiantato su Marte. La speranza è che la difficoltà sia dovuta al cambio di antenna previsto dalla missione.