Comincia l’era delle auto senza pilota

Nel Regno Unito, per la prima volta, un veicolo autonomo ha trasportato dei passeggeri per le strade di Milton Keynes, a nord di Londra

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Il Regno Unito è tra i più attivi nel sostenere i progetti di auto senza pilota. Non a caso, il governo centrale ha incoraggiato più di una volta le aziende automotive a portare all’interno del paese i propri progetti, facilitando lo scambio di know-how e l’assegnazione di licenze per i test su strada. All’inizio del 2016, i politici si sono riuniti per studiare in che modo aggiornare le norme stradali per contemplare anche eventuali sinistri che coinvolgono mezzi autonomi, che entro il 2020 dovrebbero far parte del traffico cittadino di molti paesi.

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Il test

Per questo anche le università e i centri di ricerca si sono mossi, mesi fa, per trarre il vantaggio maggiore dalla nascente industria delle auto senza pilota. Proprio dalle aule è uscito il due-posti di Oxbotica, spin-off della Oxford University, il cui software di bordo è frutto dell’Oxford Robotics Institute. Ieri, il piccolo mezzo ha mosso i suoi primi passi tra le strade di Milton Keynes, a nord di Londra, trasportando passeggeri veri, in carne e ossa. “Oggi è un grande momento per l’innovazione – ha detto Greg Clark, segretario del governo per il settore Business ed energia – il mercato globale dei veicoli autonomi rappresenta una grande opportunità per le aziende le cui tecnologie possono andare ben oltre la guida indipendente”. Oltre alla Google Car, ci sono almeno altre due compagnie che stanno sfruttando il potenziale offerto dal Regno Unito: Jaguard Land Rover e Ford. Entrambe sono in procinto di finalizzare i loro progetti, per avviare il prima possibile i test sul campo e farsi trovare pronte per un lancio definitivo dei rivoluzionari mezzi, atteso entro pochi anni.

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