La startup della Silicon Valley entrerà presto nel circolo della multinazionale americana. L’obiettivo è migliorare lo sviluppo di droni, robot e accessori intelligenti
Mese di acquisizioni quello che stiamo vivendo. Dopo la conferma del passaggio di ARM a Softbank, ecco un’altra mossa importante nel panorama hi-tech. Movidius, ricercatissima startup della Silicon Valley sta per approdare tra le braccia di Intel, che è rimasta meravigliata dalle tecnologie hardware e software sviluppate dai ragazzi negli USA. Specializzata nel “dare la vista” ai dispositivi elettronici più disparati (è lei che ha creato gli occhi del Project Tango di Google), il know-how della compagnia sarà ora una delle basi nell’implementazione di Intel RealSense, la camera 3D finora usata per l’autenticazione facciale e altri progetti di tracking, che sul lungo periodo si pone l’obiettivo di realizzare il “perceptual computing“, dove l’integrazione tra digitale e reale assume contorni decisamente futuristici.
“Stiamo entrando in un’era in cui i dispositivi devono non solo essere connessi ma anche estremamente intelligenti – ha spiegato Josh Walden, senior vice president di Intel – quando un device è capace di capire e rispondere all’ambiente circostante si possono aprire nuove strade e trovare soluzioni inaspettate”. Oltre a Google, finora Movidius ha lavorato con DJI, FLIR e Lenovo, sia per dispositivi mobili che droni, telecamere di sicurezza e accessori di realtà virtuale e aumentata. Con l’acquisizione, Intel si assicura un soggetto in grado di poter accorciare drasticamente i tempi necessari per sviluppare tecnologie che possano riconoscere gli oggetti e muoversi liberamente nel mondo. E’ ancora presto per dire a cosa porterà tutto ciò, l’unico confine è l’immaginazione.