Google Translate utilizza un nuovo algoritmo che grazie a reti neurali e deep learning riduce sensibilmente gli errori nella traduzione
Nel giorno del suo decimo compleanno, Google Translate migliora sensibilmente le traduzioni grazie ad un nuovo algoritmo basato sul deep learning. Il software realizzato da Big G ora è in grado non solo di analizzare le parole singolarmente ma anche in gruppo, in modo da comprendere meglio il contesto. Come si legge dal post sul blog ufficiale di Mountain View, tutto questo è possibile grazie al Google Neural Machine Translation system (GNMT). Il programma di traduzioni sfrutta lo stesso processo di elaborazione utilizzato da Allo e impara in modo simile agli umani. Al momento l’utilizzo del deep learning è limitato alle traduzioni dal cinese all’inglese ma presto sarà esteso ad altre lingue.
La nuova tecnologia ha permesso di ridurre gli errori fino al 60% ma la strada verso la perfezione, come ammettono gli stessi sviluppatori di Google, è ancora lunga. “La traduzione automatica non è affatto risolta. – si legge nel post di Google Translate – Il sistema può ancora fare errori significativi che un interprete in carne e ossa non farebbe mai, come tralasciare parole, tradurre in modo sbagliato nomi di persona o termini rari, e considerare la frase isolata piuttosto che nel contesto di un paragrafo o una pagina. C’è ancora un sacco di lavoro da fare”.