Google aggiunge cavi in fibra al mare asiatico

Dopo i lavori di giugno prosegue l’aggiornamento dei cavi in fibra di Big G e del consorzio FASTER

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La velocità della rete, si sa, corre sotto i mari. Ed è per questo che Google, assieme ai membri del consorzio FASTER, ha speso un paio di mesi fa un bel po’ di soldi per aggiungere qualità alle connessioni internet di milioni di abitanti tra l’Asia e gli Stati Uniti. Con 300 milioni di dollari è stato infatti possibile integrare un cavo in fibra ottica da 60 Tbps a una vasta area sottomarina che va dal Giappone agli USA. Si tratta di un’iniziativa fondamentale per consentire a una grande fetta di popolazione di sfruttare le più recenti tecnologie a disposizione per l’accesso a internet e, allo stesso tempo, permette di ampliare il raggio di azione dei cavi che oggi non raggiungono determinate zone.

Altri lavori

A distanza di qualche settimana, la compagnia di Alphabet è riuscita ad andare oltre, estendendo i suoi sforzi per un web più veloce con un ulteriore cavo da 26 Tbps, che adesso connette il Giappone a Taiwan, dove si trova il più grande data center di Google in Asia. Ovvio che Google non abbia lavorato solo con spirito di filantropia. Grazie al progetto, potenzierà ancora meglio la diffusione di app come Gmail e YouTube, oltre al surfing via Chrome. Yan Tang, regional lead network resource di Google per la regione Asia-Pacifico ha detto: “Il lavoro dovrebbe inoltre migliorare l’affidabilità dell’esperienza di navigazione in momenti di crisi, visto che i cavi son stati posti strategicamente fuori dalle zone a rischio tsunami, così da prevenire blackout a seguito di disastri naturali”.

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