Dopo un 2015 da record e un fatturato quasi triplicato rispetto all’anno precedente, l’azienda conferma l’andamento più che positivo e le ambizioni per il futuro
Incontrare CTERA Networks è sempre un’esperienza interessante. Vuoi per la competenza del regional director della filiale italiana, Donato Antonangeli, vuoi per i contenuti che ogni volta è in grado di proporre. Le novità sono molte, a partire dalla riconferma dei trend già annunciati qualche mese fa. «Siamo sulla rampa di lancio» – afferma Antonangeli. «Anche nel 2016, stiamo confermando il trend già proposto lo scorso anno sia in termini di fatturato sia di numero di nuovi clienti, ma soprattutto per la qualità dei clienti acquisiti». La crescita di CTERA è veramente notevole: stiamo parlando di un’azienda che fino a poco tempo fa era classificata come una piccola startup sperimentale e oggi «è una realtà strutturata, con 150 dipendenti, di cui metà impegnati in ricerca e sviluppo» e con clienti di tutto riguardo, quali per esempio il Banco Santander, che oggi «utilizza CTERA praticamente in tutto il mondo». Tornando al fatturato, rispetto al 2015 stiamo parlando di un raddoppio. «Questa azienda – spiega Antonangeli – ha la capacità di aiutare le grandissime organizzazioni, come per esempio le banche di livello mondiale, a risolvere problemi di sicurezza, a gestire in modo ottimizzato i propri dati e ad aggiungere nuove funzionalità e nuovi servizi». È grazie a queste caratteristiche che l’azienda ha di recente vinto un importantissimo contratto con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DoD), per la realizzazione di soluzioni di security e gestione dei dati, che prevede l’integrazione dell’ambiente DoD con quello CTERA. Merita ancora una citazione la partnership con IBM e HPE, che sono Technology & Commercial Partner di CTERA e con cui le relazioni sono in corso di espansione.
L’evoluzione di CTERA
Sono ormai molti i clienti di livello enterprise che stanno utilizzando e testando le soluzioni CTERA. «Per avere successo in questo campo si può agire solo in un modo» – sottolinea Antonangeli. Facendo bene e facendolo subito». Questo implica la necessità di un’evoluzione costante delle tecnologie, cercando di anticipare i trend di mercato. «L’evoluzione della nostra piattaforma segue tre direttrici principali: sicurezza, user experience, cioè semplicità della gestione, e governo centralizzato dell’infrastruttura». Questi sono i tre pilastri che guidano tutti gli sviluppi CTERA. Ma le novità che abbiamo annunciato con la release 5.5 della piattaforma sono tante. A partire da una rivisitazione dell’interfaccia utente, che sarà «ancora più funzionale, con funzionalità di migrazione che renderanno immediato spostare dati da un sistema a un altro, utilizzando backup e ripristino nel cloud in modo ancora più facile di oggi, con un’interfaccia grafica sempre vivace e un generale incremento di performance». Tra le nuove funzionalità offerte da CTERA ci sono il mobile editing, un nuovo supporto per il mondo iOS e wizard che aiuteranno gli utenti a configurare la soluzione in modalità self service, alleggerendo così gli help desk interni. Sarà ora possibile effettuare la migrazione dei dati attraverso le infrastrutture di cloud storage senza bloccare i sistemi o interrompere i servizi; strumenti per gestire il ciclo di vita delle informazioni spostano i file nei livelli storage cloud più appropriati; viene supportata la federazione delle identità via Security Assertion Markup Language (Saml) 2.0. «Infine, abbiamo aggiunto nuove soluzioni in termini di infrastrutture virtuali, offrendo delle virtual appliance che ne estenderanno le capacità in modo esponenziale».
Attenzione al canale
Anche le partnership di canale stanno avendo una robusta spinta da CTERA. È stato siglato un accordo con Computer Gross, uno dei maggiori distributori italiani, che consentirà all’azienda di raggiungere una vasta platea di nuovi rivenditori e partner qualificati nell’ambito cloud e storage. Continua poi la partnership con TIM per il servizio Data Space, molto popolare per le PMI. «CTERA ha intrapreso il percorso giusto» – conclude Antonangeli. «E siamo ben avviati per completare la nostra mission di aiutare le aziende italiane a evolversi verso soluzioni pure cloud».