Appello di ACLU e Amnesty a Obama: “Perdona Snowden”

L’American Civil Liberties Union e l’organizzazione umanitaria hanno lanciato una campagna che spinga a una piena assoluzione del giovane statunitense

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L’hanno chiamata “Pardon Edward Snowden” ed è la campagna messa in piedi da ACLU e Amnesty International per chiedere a Barack Obama di assolvere il giovane informatore statunitense, esiliato oramai da anni in Russia. Contro di lui ci sono diverse accuse, fondate sulla diffusione di materiale segreto e certificato agli organi di stampa, che hanno dato vita al cosiddetto Datagate. L’obiettivo è convincere il presidente degli Stati Uniti a perdonare Snowden entro gennaio del 2017, ovvero prima che le redini del paese più potente e influente passino al successore, uno tra Hillary Clinton e Donald Trump.

Cosa succede

Secondo i programmi, lo stesso Snowden potrebbe parlare in diretta dalla sua dimora russa per spiegare il perché della richiesta di perdono. Il lancio della campagna non è casuale. Ieri è stato presentato al Festival del cinema di Toronto, “Snowden”, il nuovo film di Oliver Stone che racconta la storia dell’informatico e le sue rivelazioni sul sistema di monitoraggio della National Security Agency. Come dimostrano i primi commenti alla pellicola, gli americani sono molto divisi sul ruolo della spia, che passa da “traditore” a “eroe nazionale”. Non hanno invece dubbi dall’American Civil Liberties Union e da Amnesty International, che confermano la volontà di combattere per liberare il ragazzo dal pericolo di espatrio e processo, così da evitare quanto accaduto a Bradley “Chelsea” Manning, già pedina essenziale di alcuni report di Wikipedia. Stando ai fautori, lasciare libero Snowden vuol dire ammettere “l’indiscriminata sorveglianza di massa delle comunicazioni” perpetrata dai federali, una concreta violazione dei diritti umani di milioni di statunitensi ma anche dei cittadini di tutto il mondo.

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