La recente ricerca di Kasperky Lab mostra come i consumatori, quando si trovano all’estero, abbassano la guardia e tendono ad assumere comportamenti a rischio, che mettono i propri dati in pericolo
La ricerca di Kaspersky Lab – che ha coinvolto 11.850 persone in tutto il mondo – ha portato alla luce viaggiatori incauti quando si tratta di connettersi, approssimazione in merito alla sicurezza dei dati e una propensione verso comportamenti a rischio. Comportamenti, questi, che mettono gli utenti in una situazione di crescente rischio per ciò che concerne i cyber-attacchi.
La ricerca dimostra come molti di noi, quando si trovano all’estero, siano imprudenti nell’utilizzo dei propri dispositivi. Un quarto (28%) afferma di averli lasciati incustoditi (su un tavolo o in una sala riunioni), ed uno su cinque (19%) li ha lasciati alla portineria dell’albergo. Percentuali che, in entrambi i casi, diventano 2 su 5 nel caso di utenti Americani. Le occasioni, poi, per scattare una bella foto, inducono ad altri comportamenti rischiosi, con il 18% – ed 1 su 4 per quanto riguarda gli under 25- che lascia facilmente il proprio smartphone nelle mani di sconosciuti al fine di farsi scattare una foto.
I risultati della ricerca suggeriscono che quando siamo in vacanza il nostro comportamento diventa spesso imprevedibile e altamente rischioso. Molti dicono che sono più propensi ad entrare in contatto con persone che non conoscono (18%) e dedicarsi al ‘sexting’ (6%) quando sono all’estero. L’indagine ci dice anche che il 15% beve di più in vacanza, dato che cresce fino al 29% nel caso di intervistati Inglesi.
Molti di noi non prendono in considerazione le modalità di connessione o la possibilità che qualcuno ci stia ascoltando. La maggior parte (82%) sceglie aree Wi-Fi pubbliche non protette come ad esempio nei terminal degli aeroporti, nei caffè e negli hotel. In realtà, questa è per molti di noi un’abitudine: il 28% utilizza Wi-Fi pubblici all’estero molto più che a casa ed il 18% non prende alcuna precauzione per connettersi in sicurezza.
Un terzo (33%) ammette di visitare siti web di natura sensibile su Wi-Fi esteri ed utilizzando il proprio dispositivo personale. Inoltre, almeno la metà fa operazioni bancarie online (48%) e shopping online (46%) quando è via da casa. Desta preoccupazione che un terzo degli intervistati (35%) affermi di aver fatto telefonate confidenziali in pubblico. Ricordiamo che una lingua diversa è una barriera alla comprensione e quindi anche una protezione per la sicurezza dei dati.
Questo comportamento ci prende alla sprovvista: sul totale dei consumatori che sono stati oggetto di un cyber attacco all’estero, 1 su 5 non aveva alcuna idea di quale potesse essere l’origine.
[blockquote style=”4″]“In vacanza è naturale volersi rilassare ma troppo spesso questo significa anche abbassare totalmente la guardia per esempio quando si tratta di connettersi a Internet. Il nostro buon senso sembra dare forfait: è consigliabile connettersi? E fare un post sui social media? La risposta è: certo che si può ma vi suggeriamo, se siete all’estero, di prendere precauzioni supplementari. Assicuratevi di adottare un comportamento cyber-savvy e utilizzate strumenti per proteggere voi stessi e mettere al sicuro i vostri dati personali, afferma Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky Lab.[/blockquote]