Tra memoria e futuro

Sospesi tra memoria e futuro, gli anniversari sono sempre un esercizio interessante. Perché permettono di rendersi conto di quanta strada è stata percorsa. E di quante siano le conquiste che si danno per scontate. Riflettere su questi aspetti ogni tanto non può che far bene, anche per poter guardare alla tecnologia da una prospettiva slegata dalla quotidianità. Ben venga dunque questa tappa sicuramente di rilievo, nel lungo percorso di Data Manager, che da quaranta anni a questa parte accompagna lo sviluppo del mondo IT registrandone puntualmente le evoluzioni.

Chissà quante volte, trovandosi a vivere la storia dell’informatica, ci si è stupiti dell’incredibile rapidità dei mutamenti di questo affascinante settore, che in maniera più o meno palese condiziona l’intera società mondiale. Del resto, l’IT di quaranta anni fa era molto diversa da quella che conosciamo oggi: per esempio, nel 1974, un giornalista aveva coniato per la contea californiana di Santa Clara l’espressione “Silicon Valley”, destinata a una grande popolarità, oltre che oggetto trent’anni fa di un capitolo della saga di James Bond (di quel film del 1985, 007 – Bersaglio Mobile, si ricorda anche l’infortunio del doppiaggio italiano che parlava di “silicone”). E se fu solo nel 1975 che Bill Gates e Paul Allen fondarono Microsoft, la cui sede fu per cinque anni ad Albuquerque, nel New Mexico, i due Steve, Jobs e Wozniak, avrebbero fondato Apple nel 1977, anno nel quale vide la luce anche il primo nucleo di quella che sarebbe diventata Oracle.

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L’elenco potrebbe andare avanti all’infinito, ma sarebbe un esercizio sterile. Più produttivo è forse concentrarsi sulle indicazioni utili da trarre dalla storia della tecnologia informatica, che a dispetto di tutto è ancora molto giovane. Però è un fatto che la sensazione di vertigine retrospettiva provocata dal rapido susseguirsi dello sviluppo tecnologico contiene anche alcune considerazioni. La prima è che il vasto universo degli utenti di informatica, che quaranta anni fa comprendeva quasi solo grandi enti e aziende, oggi riguarda indistintamente tutti, singole persone comprese, che dall’avvento del personal computer in poi si sono trovate a usare quotidianamente dispositivi sempre più sofisticati, tablet e smartphone in testa.

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Sempre da utenti di IT, un altro aspetto da tener presente è che la rincorsa all’ultimissima tecnologia in quanto tale costituisce spesso uno sforzo frustrante e sostanzialmente poco utile, proprio in ragione del rapido sviluppo cui ci ha abituato l’Information and Communication Technology. Questo aspetto impone agli utenti un approccio sempre attento nella scelta degli strumenti IT più adatti per le proprie esigenze di business, prendendo in considerazione un vasto insieme di fattori e di elementi, e andando oltre alle pur importanti prestazioni o tecnologie all’ultimo grido. In questo senso, rimane insostituibile la funzione dei media specializzati (che come noto, negli ultimissimi anni attraversa invece una fase poco brillante, in particolar modo in Italia), come strumento irrinunciabile di mediazione tra chi produce tecnologia e progresso e chi li utilizza, con una funzione di servizio volta a orientare sempre al meglio le scelte delle persone che in azienda decidono gli investimenti in ICT. È anche per questo che il giusto orgoglio per i primi quaranta anni di Data Manager si accompagna a un sincero augurio per altrettanti anni prosperi sia per la versione stampata sia per quella online.