Israele sta per votare una legge che impone a Facebook la cancellazione rapida dei messaggi di odio e legati al terrorismo
E’ un dato di fatto che le organizzazioni terroristiche sfruttano i social network per la propria propaganda del terrore nonostante gli sforzi di queste piattaforme per eliminare i messaggi razzisti, xenofobi e violenti. Recentemente uno dei genitori di una delle vittime della strage del Bataclan ha denunciato Facebook, Google e altri servizi accusandoli di aver favorito le organizzazioni terroristiche. Ora anche il governo israeliano ha deciso di prendere provvedimenti per fermare la propaganda in Rete e si prepara a varare un’apposita legge.
A seguito di alcuni attentati di matrice palestinese, il ministro per la Sicurezza Interna israeliano, Gliad Erdan, ha usato parole molto dure nei confronti di Facebook: “E’ diventato un mostro. L’incitamento alla violenza, l’odio, le bugie che nutrono i giovani palestinesi sono diffuse dalla piattaforma digitale. Zuckerberg dovrebbe controllare meglio il suo dominio”. Il suo appello è stato accolto dal ministro della Giustizia, Ayelet Shadek, che ha avanzato una proposta di legge che consenta di bloccare entro poche ore qualsiasi materiale che esalta il razzismo, terrorismo o che minaccia la sicurezza nazionale o individuale. Il governo assicura che non verrà limitata la libertà di espressione sul social network e ha chiesto alla piattaforma di Menlo Park di applicare lo stesso metro utilizzato in Germania, dove le pagine dedicate all’odio vengono bloccate entro 24 ore.
La risposta di Facebook, che insieme a YouTube ha studiato un nuovo strumento per eliminare i video con contenuti violenti, non è tardata ad arrivare. “Lavoriamo regolarmente con organizzazioni che si occupano di sicurezza e policy maker di tutto il mondo, Israele compreso. – affermano i portavoce del social network – Non c’è spazio per contenuti che promuovono la violenza, minacce, terrorismo o odio sulla nostra piattaforma. Abbiamo stabilito degli standard pensati per aiutare le persone a capire cosa è concesso su Facebook, e invitiamo gli utenti a segnalare quando ritengono che un contenuto violi queste regole, in modo da poter esaminare ciascun caso segnalato e agire prontamente”.